Riccione. Riccione, Coccoricò. Evasione da 10 milioni di euro, la Finanza indaga sui bilanci in rosso.

guardia_di_finanzaNON HA NULLA a che vedere con la sospensione della licenza disposta dal questore in base al Tulps.

Stavolta si parla di un’evasione fiscale di oltre 10 milioni di euro attraverso le gestioni del Cocoricò. E’ un altro problema che si va a sommare a quelli della chiusura dopo la morte del 16enne. Su questa ipotesi di evasione fiscale milionaria sta lavorando la Guardia di Finanza di Rimini che un paio di mesi fa ha concluso una verifica fiscale sulle gestioni della nota discoteca.

Almeno due dei passati amministratori sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore, Luca Bertuzzi. Al vaglio dei finanzieri i bilanci delle società di gestione che a partire 2010-2011 fino a tutto il 2013 avrebbero sempre chiuso in perdita a fronte di un reddito imponibile, quindi di soldi entrati nelle casse delle gestioni, che superano i 10 milioni di euro.

Come risulta da pubbliche e semplici visure camerali, dal 2010 le società che hanno preso in affitto la gestione del Cocoricò sono diverse: dal Gruppo Cocoricò spa, si passa alla Enco srl. E’ all’allora amministratore della Enco che i carabinieri di Riccione notificarono nel 2011 un’altra sospensione della licenza in base al Tulps, dopo che un 18enne per intossicazione da ecstasy dovette subire il trapianto di fegato.

Poi arriva la società Perplex srl nel giugno 2012, poi la Piramide srl, e via dicendo fino ad arrivare all’attuale società ‘Mani Avanti’ srl alla quale domenica mattina all’alba è stato notificato il provvedimento di sospensione del questore. Fabrizio De Meis, il patron della discoteca e anche presidente del Rimini Calcio, con un passato di allenatore dei giovani del Tor di Quinto a Roma, non è indagato ma sarebbe stato solo sentito come persona informata sui fatti.

De Meis è amministratore unico del Gruppo Cocoricò solo dal 22 gennaio di quest’anno e si è dimesso una settimana dopo la morte del 16enne. Mentre la proprietà dell’immobile sulla collina di Riccione resta salda da anni nelle mani di una società di albergatori romagnoli.

Risulterebbe invece indagato Marco Palazzi, amministratore della società Piramide srl, che nel 2012 riceve in subaffitto d’azienda dal Gruppo Cocoricò, la gestione del locale. Gli accertamenti fiscali, come poi precisato dal legale del gruppo,Alessandro Catrani, riguardano la Piramide srl, partono dal 2012, mentre il 2014 resta fuori perché il bilancio non è stato ancora approvato. L’anno sotto la lente di ingrandimento sarebbe il 2013.

Palazzi poi risulta anche amministratore e socio all’1% della società “Titilla Beach”, società nata all’inizio del 2015, che gestisce un locale sulla spiaggia di Riccione, mentre la quota di maggioranza il 99% è del Gruppo Cocoricò, società a sua volta divisa in due tra DBH srl 66,76 % (della quale socio al 100% è De Meis) e Elmar srl 33,24% (amministratore Palazzi, mentre i soci sono due, uno dei quali un sammarinese). (…) Il Resto del Carlino