Sono passate da pochi minuti le 14, quando in viale Ceccarini suona l’ora della spaccata. Un’auto, Ford Focus rubata nel Pesarese, entra nell’isola pedonale e punta la vetrina della gioielleria Tamburini, che da alcuni mesi è divenuta boutique ufficiale della Rolex. L’auto fa una manovra veloce, ingrana la retromarcia e si abbatte contro la vetrina lato mare della gioielleria, devastando il vetro anti sfondamento che protegge più di una decina di orologi. Il Rolex più costoso si aggira sui 150mila euro, un altro ne vale 80mila, poi ci sono tutti gli altri per un valore che potrebbe aggirarsi sui 300mila euro.
Escono quattro uomini, hanno il volto semicoperto dal cappuccio della felpa. In mano impugnano grandi mazze da muratore. Le prendono e cominciano a picchiare sulla vetrina per aprirsi un varco. A quel punto l’uomo che è all’interno della gioielleria, lo zio della sorelle Tamburini, non può fare altro che assistere al vorticare di mani che cercano di arraffare quanti più Rolex possibile. «Tutta la scena si è consumata in appena 40 secondi – dice Sabina Tamburini, la titolare -, nei quali mio zio che a quell’ora era rimasto per sicurezza nel negozio, ha visto praticamente tutto quello che gli accadeva davanti». Il colpo è studiato. La vetrina devastata è quella che conteneva gli orologi di maggior valore. «Erano rimasti in esposizione sui due livelli. Dobbiamo ancora valutare il danno complessivo». Si sono volatilizzati oltre una decina di Rolex in pochi secondi.
I quattro finiscono il lavoro e salgono su un’altra auto, un suv Ford bianco, anche in questo caso rubato nei giorni precedenti, che attende a motore acceso. La vettura parte, le gomme pattinano sui mattoncini del ‘salotto’ e il cofano punta verso il Victor pub. Prima e seconda marcia a tutto gas fino a quando arriva il momento di svoltare verso piazzale XXV Aprile e uscire dall’isola
