Prima del processo di primo grado, tre giovani senegalesi rischiavano una condanna fino a 30 anni di reclusione per i capi di imputazione. In appello, la pena è stata significativamente ridotta. L’episodio, che ha suscitato l’attenzione dei media nell’agosto 2022 a Riccione, in zona Marano, coinvolgeva i tre senegalesi, di età compresa tra 19 e 26 anni.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta dai Carabinieri, i tre giovani sono stati arrestati dopo un’interferenza iniziale da parte delle guardie giurate impegnate nelle attività di vigilanza delle spiagge. Uno dei tre aveva concordato la vendita di cocaina a un turista 24enne di Milano, ma il turista ha invece deciso di fuggire senza pagare la droga. Di conseguenza, i tre giovani hanno trattenuto un amico dell’uomo di 24 anni, un giovane di soli 18 anni, vicino alle cabine della spiaggia, nel tentativo di utilizzare il suo smartphone per contattare il fuggitivo e farsi pagare.
Durante il processo, uno dei tre accusati, quello che era stato incriminato per detenzione di droga ai fini di spaccio, ha specificato che aveva acquistato la cocaina per uso personale e solo successivamente aveva deciso di cederne una dose al 24enne. Nonostante ciò, sono state comminate pesanti condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione di droga, rapina (per lo smartphone sottratto al giovane di 18 anni per le telefonate al 24enne) e il porto abusivo di un’arma in seguito al ritrovamento di un coltello: il più giovane degli imputati è stato condannato a 12 anni e 4 mesi di reclusione, mentre gli altri due a rispettivamente 11 anni, 11 mesi e 10 giorni e 11 anni, 9 mesi e 10 giorni.
Nel processo di appello, difesi dall’avvocato Massimiliano Orrù, le accuse sono state notevolmente ridotte a tentata estorsione: uno dei tre è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione, mentre per gli altri due è stata aggiunta una pena di 15 giorni di reclusione.