RICCIONESE SALVA NELL’INFERNO DI HAITI

Quando è stata avvertita la prima scossa, ha tremato l’intero palazzo governativo di Haiti nel quale si trovava. E’ subito fuggita nel prato, ha scritto Maria Chiara Mussoni, riccionese, ai propri genitori in una mail arrivata sul computer di casa solo poche ore dopo il sisma. “Sto bene, sono uscita prima che il terremoto distruggesse il palazzo” ha scritto a papà e mamma che cominciavano a vedere in tv, in quelle ore, immagini orribili di quanto era accaduto nell’isola caraibica.

Maria Chiara lavora da tempo per le Nazioni unite. Ad Haiti stava svolgendo attività amministrative a sostegno della popolazione, racconta il cugino Giovanni Franciosi. Era al lavoro anche martedì quando nel palazzo dove si trovava, il terremoto ha dato un primo avvertimento di ciò che sarebbe successo da lì a pochi minuti. “Nella mail – racconta il cugino – ha raccontato come in poco tempo sono stati fatti uscire dal palazzo”. Era solo l’inizio di un inferno. La scossa superiore al settimo grado della scala Richter, avvenuta poco dopo, ha distrutto tutto, incluso il palazzo, provocando centinaia di migliaia di vittime.

Negli ultimi giorni, nell’appartamento di Riccione, sono arrivate altre mail sul computer. “Maria Chiara ha raccontato che la prima notte hanno dovuto dormire all’aperto”. Poi hanno iniziato ad arrivare i soccorsi ai quali sta collaborando la stessa Maria Chiara grazie al suo ruolo di coordinamento per le Nazioni Unite, un compito che ricopre da circa un anno e mezzo.

La sua attività si è spostata in un altro palazzo nel quale lavora per aiutare le centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di tutto in una devastata Haiti. Maria Chiara ha un fratello che prima di lei ha viaggiato il mondo sempre come referente per le Nazioni Unite. Un viaggio che lo ha portato prima a Timor Est e oggi a Kabul in Afghanistan.

di Andrea Oliva 

 fonte: www.ilrestodelcarlino.it

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