In una lettera inviata al governo, i segretari Giovanni Ghiotti ( CSdL) e Marco Beccari (CDLS) formulano sei proposte “per migliorare” il progetto di legge sull’aumento degli assegni famigliari e assegno integrativo.
Ricordando che l’importo degli assegni familiari è fermo dal 2005, i segretari confederali sottolineano che la legge rappresenta “un importante risultato sociale rivendicato con forza da sindacato”.
Nel ribadire dunque “l’estrema urgenza di varare questo provvedimento legislativo”, i segretari Ghiotti e Beccari chiedono al Congresso di Stato un incontro sul progetto di legge e formulano alcune richieste e proposte “per migliorare e rendere più equo questo intervento sociale a sostegno della genitorialità e delle famiglie con redditi più bassi”.
Ecco le proposte inviate all’Esecutivo.
1) La percentuale di aumento degli assegni familiari, pari al 5%, è un valore che non consente il recupero della inflazione verificatasi dal 2005 – anno a cui sono fermi gli assegni familiari – ad oggi. Pertanto, chiediamo di incrementare tale percentuale, affinché l’importo degli assegni familiari sia maggiormente aggiornato rispetto ai processi inflativi, anche attraverso un ulteriore incremento a partire dal gennaio 2010.
2) Va prevista una diversa formulazione e una rimodulazione delle fasce di reddito per avere diritto alla corresponsione dell’assegno familiare integrativo, aumentandole in maniera significativa. Riteniamo che i valori attualmente indicati non siano adeguati e che possano escludere dall’intervento molte famiglie a bassi redditi.
3) In relazione alla possibilità di detrarre, per il calcolo del reddito netto familiare procapite, le rette solo degli asili nido privati, si rileva che questo intervento è troppo parziale. Questa possibilità di detrazione va estesa anche alle famiglie che usufruiscono degli asili nido pubblici. In tal senso, si possono anche differenziare in due distinti scaglioni i valori da detrarre.
4) All’articolo 3, riguardante la “Maggiorazione in presenza di un figlio di età fino ai 3 anni”, tra i requisiti vi deve essere il fatto che il minore non frequenti alcun asilo nido, né pubblico né privato. Inoltre si potrebbe prevedere un ulteriore scaglione per i minori dai tre ai sei anni.
5) Circa la scadenza per la presentazione delle domande di assegni familiari, anticipata al 30 giugno rispetto al 31 luglio degli scorsi anni, non si comprende perché siano stati ridotti i termini per inoltrare le domande. Chiediamo pertanto di mantenere la data attuale. Inoltre chiediamo l’anticipazione dei termini per la liquidazione dell’assegno entro l’anno solare.
6) Si potrebbe prevedere una limitazione della corresponsione degli assegni familiari per i redditi elevati, tenendo sempre conto della composizione del nucleo familiare.”
Le Organizzazioni sindacali, pertanto, rimangono in attesa di conoscere la data dell’incontro per esplicitare più nel dettaglio queste richieste e per dare vita al confronto con la delegazione di Governo.