Riforma-Salvini: strade italiane off-limits per i “drogati” sammarinesi. Ma sugli autovelox garantismo estremo per gli automobilisti, presto a rischio “imboscate” solo a San Marino … di Enrico Lazzari

Sarà per “merito” dell’ormai famoso “Fleximan” (il “supereroe” che abbatte gli autovelox italiani); sarà per la frenetica caccia l consenso del Ministro alle infrastrutture Matteo Salvini; sarà perchè la maggior parte dei comuni italiani ha trasformato le famigerate macchinette elettroniche rileva-velocità in una sorta di “Pozzo di San Patrizio” da cui attingere risorse miliardarie su cui costruire i propri bilanci, ma la vicina Italia si appresta a porre dei precisi limiti all’utilizzo degli autovelox, in tutte le loro varianti.

Limitazioni che, alla fine, avranno un forte impatto “positivo” -in termini economici- anche sugli automobilisti sammarinesi che quotidianamente calcano le strade italiane. Venire fotografati da un rilevatore elettronico di velocità al di fuori del confine di Stato, infatti, una volta a regime la “Riforma-Salvini” del Codice della Strada, sarà molto più difficile e improbabile.

Ma vediamo quali nuove disposizioni prevedono sia la detta riforma, che un apposito decreto, ambedue ispirati da una sorta di mantra leghista: gli autovelox devono garantire la sicurezza stradale, non permettere ai comuni di fare cassa posizionando vere e proprie “imboscate” agli automobilisti. Difficile dargli torto vista la situazione italiana e, in taluni casi, anche sammarinese. “Gli autovelox piazzati dalla sera alla mattina su stradoni per tassare gli automobilisti -ha spiegato Salvini- hanno poco a che fare e vedere con la sicurezza”.

Così, tra le novità più importanti spicca il divieto di installazione di postazioni autovelox su strade che non siano ad “alta incidentalità”. Ma non solo:

– gli autovelox possono essere installati solo dove il limite di velocità non sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto al limite massimo previsto per quel tipo di strada. Ma facciamo un esempio: sulle strade extraurbane principali è previsto il limite di 110 km/h e ciò significa che gli autovelox possono essere installati solo se il limite di velocità imposto su quel tratto di strada è di almeno 90 km/h. Per quanto riguarda le strade urbane, invece, non sarà possibile collocare dispositivi dove il limite è inferiore ai 50 km/h.

–  i rilevatori di velocità dovranno essere posti ad almeno 1 km dal primo segnale stradale che impone una diminuzione del limite di velocità.

Inoltre, pesante stretta anche sulle multe temporalmente ravvicinate: nel caso in cui ci si veda elevare più contravvenzioni nello stesso tratto di strada nel periodo di un’ora, se su tratti di competenza dello stesso ente, non si cumulano le sanzioni, ma si paga una sola sanzione, pari al 50% in più della più elevata.

Se la riforma Salvini -ipoteticamente- diventasse legge anche sul Titano, quanti autovelox sparirebbero dalle strade sammarinesi? Non pochi. Di certo sparirebbe quello -mi si permetta incomprensibile (leggi qui)- presente a Chiesanuova, perchè installato su un tratto urbano con limite inferiore ai 50 km/h. Ma sparirebbe anche il più “laborioso”, ovvero quello posto al confine di Dogana, sulla corsia mare-monte perchè piazzato a pochi metri dalla trasformazione del limite da 110 km/h (o 90 km/h, non ricordo con precisione) a 50 km/h. Una “macchinetta” che -secondo gli ultimi dati ufficiali forniti- avrebbe elevato nei suoi primi sei mesi di “vita” i due terzi delle sanzioni emanate dalla globalità degli autovelox sammarinesi. Per la precisione circa 5.381 contravvenzioni per un “fatturato” di oltre un milione e mezzo.

Tanto che già nell’agosto scorso questo elevato numero di multe aveva indotto Libera a presentare una interpellanza e non pochi cittadini a esprimere pubblicamente il loro “sdegno” (leggi qui). Anche sul Titano, quindi, come è naturale per ogni automobilista pensarlo, l’autovelox è diventato un mezzo per fare cassa e non una tecnologia mirata esclusivamente a garantire una maggiore sicurezza sulle strade? Sta di fatto che quando la riforma-Salvini sarà a regime, le differenze normative a discapito degli automobilisti e del loro portafogli saranno enormi fra Italia e San Marino… Con, ovviamente, il Titano meno garantista senza che, al tempo stesso (come dimostrato da autorevoli studi statistici recenti), ciò non significhi strade sammarinesi più sicure per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni.

Un’altra “innovazione” italiana che potrebbe avere impatto sui patentati sammarinesi è quella relativa al test antidroga. Difatti, se fino ad oggi non bastava la solo positività al “drug-test” per essere sanzionati, ma era necessario che le autorità dimostrassero lo stato di alterazione psicofisica (cosa quanto mai difficile se non nell’immediatezza dell’assunzione della sostanza stupefacente), quando la riforma sarà operativa, la sola positività ad hashis, marjuana, cocaina, eroina e così via (la cui positività viene rilevata anche a distanza di giorni dal consumo di droga), sarà sufficiente per far scattare la revoca della patente e l’impossibilità di riottenerla per ben tre anni.

Sospensione della patente anche per chi verrà pescato ad utilizzare il telefonino alla guida. 

Sammarinese avvisato, mezzo salvato…

Enrico Lazzari

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