RIMINI. APPROVATO BILANCIO BANCA CARIM

Nella riunione del consiglio di amministrazione di Banca Carim è stato approvato il bilancio in esercizio del 2016.

Per quanto riguarda i numeri, in un quadro di riduzione delle masse intermediate rispetto al precedente esercizio (Raccolta Totale -11,4% e Impieghi -7,2%), si evidenziano:

Crescita della Raccolta Gestita (+47 milioni +5,7%)

Commissioni complessive sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio

Costi Amministrativi in strutturale riduzione (-3 milioni), nonostante gli accresciuti oneri di sistema (contribuzioni straordinarie al Fondo di Tutela dei Depositi e al Fondo di Risoluzione delle Crisi Bancari – canone sulle DTA – Deffered Tax Asset)

Rettifiche su crediti per oltre 90 milioni

Azzeramento dei residui avviamenti iscritti in bilancio (23 milioni)

Riserve di liquidità adeguate ai ratios prudenziali.

La perdita d’esercizio pari a 72,9 milioni risente soprattutto della maggiore copertura dei crediti animali (sofferenze), della integrale svalutazione degli avviamenti iscritti in bilancio e degli accresciuti oneri di sistema (contributi ordinari e straordinari ai fondi di sostegno della stabilità del sistema bancario).

Il Tier1 ratio ed il Total Capital ratio si attestano rispettivamente a 6,91% e 8,70% in crescita rispetto ai valori al 30 giugno 2016 (6,22% e 8,08%).

Questi gli interventi messi in campo negli ultimi anni da Carim per efficientarsi:

riqualificazione degli attivi (accantonamenti operati nel quadriennio 2013 – 2016 pari a circa 308 milioni di euro, 90 milioni nel 2016) e forte incremento delle coperture dei crediti deteriorati in larga prevalenza anteriori alla restituzione della banca alla gestione ordinaria;

integrale svalutazione degli avviamenti iscritti in bilancio (-23 milioni nel 2016);

adozione di criteri di massima prudenza nella nuova attività di prestito, che registra modesti tassi di deterioramento;

rafforzamento dei controlli e dei presidi di liquidità;

razionalizzazione della presenza territoriale della banca, con una riduzione del 32% del numero di sportelli, anticipando il trend ora espresso dal sistema, e del 12% del numero dei dipendenti (mediante meccanismi di incentivazione all’esodo);

riduzione del costo del personale del -13,6% e delle altre spese amministrative -19,8% (dato normalizzato) nel corso dell’ultimo quadriennio;

digitalizzazione dei processi, migrazione dell’operatività bancaria tradizionale su canali alternativi, adozione di strumenti di lavoro evoluti, trasformazione del layout di filiale e riorganizzazione del modello distributivo.

Nel corso del secondo semestre 2016 è stata avviata e conclusa una verifica ispettiva da parte della Banca d’Italia e gli esiti delle valutazioni sul portafoglio crediti sono stati interamente recepiti nel bilancio. I livelli di copertura dei crediti in default fanno registrare sofferenze al 61,9% (50,3% escluse le radiazioni parziali 2015) rispetto al 59% di sistema e deteriorati al 50,5% (41,0% escluse le radiazioni parziali 2015) rispetto al 46,4% del sistema.