Rimini, Cisl denuncia il dramma degli infortuni mortali sul lavoro: “Triplicati nel 2024, urge rivoluzione per la sicurezza”

Oggi, 28 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, Rimini si trova al centro di un allarme senza precedenti. I dati sugli infortuni sul lavoro in Romagna, analizzati tra il 2020 e il 2024, rivelano una crisi che richiede interventi immediati. In particolare, l’escalation degli incidenti mortali a Rimini scuote il territorio, spingendo sindacati e istituzioni a un’azione decisa per proteggere i lavoratori.
La CISL Romagna lancia un grido d’allarme: mentre gli infortuni complessivi registrano una lieve flessione, il numero di morti sul lavoro è in aumento. “Oggi non possiamo solo commemorare, dobbiamo agire,” afferma Francesco Marinelli, Segretario Generale della CISL Romagna. “Nel 2024, 25 lavoratori hanno perso la vita in Romagna. Questo non è accettabile: ogni incidente mortale è una ferita per la nostra comunità.”

Rimini: una tragedia triplicata

A Rimini, il dato più sconvolgente: gli infortuni mortali sono passati da 3 a 9 in un solo anno. “Questa triplicazione è un segnale di allarme rosso,” sottolinea Marinelli. “Dietro ogni numero c’è una vita spezzata, una famiglia distrutta. È urgente analizzare le cause e introdurre misure di prevenzione efficaci.” L’aumento degli infortuni accertati anche a Ravenna evidenzia un problema sistemico, che richiede controlli più stringenti e una cultura della sicurezza radicata.

Luci e ombre in Romagna

In controtendenza, Forlì-Cesena e Ravenna mostrano una riduzione degli incidenti mortali. Tuttavia, Marinelli avverte: “Non basta. Anche un solo morto sul lavoro è troppo.” La CISL Romagna chiede un impegno collettivo: più ispezioni, formazione obbligatoria per i lavoratori e incentivi per le aziende che investono in sicurezza. “Rimini e la Romagna meritano un futuro in cui il lavoro sia sicuro,” aggiunge il Segretario.

Un appello per il cambiamento

Oggi, la Giornata Mondiale rappresenta un’occasione per trasformare il dolore in azione. La CISL propone un piano concreto: protocolli di sicurezza rafforzati, sanzioni per chi non rispetta le norme e campagne di sensibilizzazione. “Possiamo fare di Rimini un modello di prevenzione,” conclude Marinelli. “Ma serve un patto tra aziende, istituzioni e sindacati per dire basta alle tragedie sul lavoro.”
La sfida è chiara: Rimini non può più permettersi di perdere vite. La sicurezza sul lavoro non è un’opzione, ma un diritto fondamentale.