Atletica, Centro Sportivo, Stadio di Rimini: È Tempo di Responsabilità e Visione Futura
C’è una regola, forse non scritta ma fondamentale, che troppo spesso viene ignorata nella gestione della cosa pubblica: quella del “buon padre di famiglia”. Non è un concetto obsoleto, anzi. Parla di responsabilità, di custodia, di attenzione per il bene comune. E oggi, più che mai, invitiamo il Sindaco Jamil a farla propria riguardo al controverso progetto del nuovo Stadio di Rimini e del Centro Sportivo Gaiofana.
Le preoccupazioni del Sindaco, purtroppo tardive, emergono ora, quando il castello di carte inizia a scricchiolare. Ma per chi ha seguito la vicenda, la situazione attuale era prevedibile.
Numeri che Non Tornano e Promesse Infrante
Negli ultimi anni, i giornali hanno sbandierato cifre da capogiro per la ricostruzione dello stadio, presentato non solo come impianto sportivo ma, soprattutto, come un’enorme attrazione commerciale. Ventimila metri quadri di superfici commerciali – l’equivalente di un intero piano del centro commerciale Le Befane, o di 200 negozi da 100 mq – avrebbero dovuto rappresentare il motore finanziario dell’operazione.
Ma guardiamo in faccia la realtà. Una delle società coinvolte è nota per aver proposto “progetti mirabolanti” di nuovi stadi in mezza Italia, molti dei quali non sono mai stati completati o sono stati oggetto di forti contestazioni.
L’altra società della cordata, a quanto pare, ha serie difficoltà a pagare gli stipendi ai propri dipendenti, che, comprensibilmente, stanno cercando altrove. Una situazione a dir poco precaria, per non dire preoccupante. Queste criticità erano già evidenti all’inizio del percorso. L’ostinazione del Sindaco nel portare avanti questo progetto a tutti i costi ci ha condotti a questo punto morto.
Chiediamo al Sindaco di applicare la “regola del buon padre di famiglia” proprio adesso, prima che sia irreversibilmente troppo tardi.
La Nostra Proposta: Basta Soldi Buttati!
Chiudiamo questa parentesi costosa e inconcludente prima di finire in tribunale. Il Sindaco deve assumersi la responsabilità delle scelte fatte: decisioni azzardate e un po superficiali, prese forse per cercare una scialuppa di salvataggio dopo aver perso la nave della Capitale della Cultura (un obiettivo che, per inciso, avevamo suggerito di perseguire solo dopo un percorso culturale ben più strutturato). Queste scelte scellerate ci sono già costate troppo: soldi dei cittadini sprecati per uffici e personale impegnati nella risoluzione di problemi edilizi e incarichi per lo stadio e per la nuova pista di atletica, espropri. È ora di dire basta!
Per una Rimini che guarda al futuro, proponiamo il Nuovo Stadio Fuori dal Centro Città.
Le città con una visione urbanistica lungimirante costruiscono i loro stadi in aree periferiche. Un’ubicazione ideale potrebbe essere l’area ex Ghigi, come previsto da progetti precedenti, comprendendo il Centro Sportivo Gaiofana li a fianco. Questo eviterebbe il riversarsi in centro città di flussi di tifosi che, purtroppo, non sempre si distinguono per “pacifica convivenza”. Un’alternativa valida sarebbe localizzare lo stadio in concomitanza con il progetto della nuova uscita autostradale Fiera. Entrambe le soluzioni garantirebbero parcheggi dedicati e percorsi ben definiti per pullman e auto, gestendo al meglio il traffico e le tifoserie. E’ anche facile immaginare che le eventuali attività commerciali a compensazione per l’investimento, non implichino la morte definitiva delle attività del centro storico come avverrebbe con la realizzazione del progetto attuale.
Pista di Atletica: Lasciamola Dov’è! La pista di atletica deve rimanere nella sua sede storica. Basterebbe completare i pochi lavori necessari per renderla idonea a ospitare campionati internazionali, portando a Rimini un turismo sportivo “pulito”, lontano dalla problematicità spesso associata al calcio. Si eviterebbero contenziosi per gli espropri forzati (e conseguenti denunce e lunghi processi) come si sta facendo ora.
Suggeriamo che queste proposte siano integrate nel nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), il documento che dovrà definire la visione di Rimini per i prossimi trent’anni. È nel PUG che devono trovare spazio i grandi contenitori tematici e le nuove urbanizzazioni capaci di fare la differenza per la qualità della vita della nostra città.
È tempo di soluzioni reali che guardino al futuro e alle vere necessità di Rimini, non a facili compromessi che generano solo nuovi problemi e sprechi.