C’è chi cambia vita per inseguire un sogno e chi lo fa per costruirne uno da condividere. Gianluca Boresta e Indrit Belba lo hanno fatto entrambi. Due percorsi diversi, un’unica meta: creare un luogo in cui il fitness non fosse solo estetica, ma benessere, accoglienza e accessibilità. Oggi sono titolari di tre centri 0.2 Fitness a Rimini, Villa Verucchio e Cattolica. Palestre nate dal desiderio di offrire a chiunque, senza distinzioni, la possibilità di allenarsi e sentirsi parte di una grande famiglia.
Gianluca, riminese, per trent’anni ha lavorato come sistemista informatico, mentre coltivava la passione per il bodybuilding nata nel 1999. «Non mi piacevo fisicamente, ero molto timido – racconta –. Lo sport mi ha aiutato a credere in me stesso. Nel 2016 ho vinto la medaglia di bronzo al Campionato italiano Wabba, ma il cambiamento vero era cominciato nel 2015, quando ho aperto con Indrit la prima palestra 0.2 a Rimini». Solo nel 2023 ha lasciato definitivamente il vecchio lavoro: «Ho scelto di respirare, di vivere secondo i miei ritmi. Una vita nuova, con meno stress e più sorrisi».
Indrit, originario di Durazzo, è sbarcato a Bari a 17 anni e ha lavorato per vent’anni come pizzaiolo tra Cattolica e Riccione. Ma la sua vera passione era un’altra: «Nel 2007 sono diventato socio della palestra che oggi è la 0.2 di Cattolica. Per anni ho fatto il doppio lavoro. Poi nel 2011 ho lasciato la ristorazione e ho scelto il fitness. È stata la svolta della mia vita».
Il destino ha voluto che i due si incontrassero proprio lì, tra i manubri e i pesi. Da una semplice amicizia è nata una sinergia che ha dato vita a un progetto solido, inclusivo e profondamente umano. «Abbiamo sempre creduto che lo sport dovesse essere accessibile a tutti – spiega Boresta –. I nostri prezzi sono alla portata di tutti, anche di chi fa fatica ad arrivare a fine mese. Offriamo solo servizi essenziali, con tutto il resto opzionale. Da noi, nessuno è obbligato a pagare un personal trainer o altri extra per potersi allenare».
Ma c’è di più. La 0.2 Fitness è diventata una vera comunità inclusiva, dove l’identità personale conta più del risultato fisico. «Ciò che ci rende orgogliosi – dice Belba – è vedere persone di ogni età e nazionalità allenarsi insieme, socializzare, creare legami. La nostra è una palestra che parla la lingua dell’aggregazione. E la felicità più grande è vedere i nostri iscritti tornare ogni giorno non solo per sudare, ma per stare bene con gli altri».
Oggi le palestre 0.2 Fitness non sono solo centri di allenamento: sono spazi vivi, parchi giochi del benessere, dove l’energia si misura in sorrisi e il risultato più bello è il senso di appartenenza. «Rifarei tutto da capo – concludono –. E non ci fermeremo qui. Vogliamo continuare a crescere, senza mai perdere di vista i nostri valori: accessibilità, accoglienza e felicità».