Rimini, daspo per venti tifosi dopo gli scontri del match di basket a Rieti: identificati e denunciati 15 ultras romagnoli

Si chiude con una lunga serie di denunce e provvedimenti restrittivi l’indagine sugli scontri avvenuti lo scorso 26 marzo nei pressi del Palasojourner, in occasione della partita tra Real Sebastiani Rieti e Rinascita Basket Rimini. La Questura reatina ha emesso 20 Daspo nei confronti di tifosi coinvolti nei disordini, con divieti d’accesso agli impianti sportivi compresi tra uno e cinque anni.

Il gruppo ultras riminese “Il Barrio”, protagonista degli incidenti, era stato inizialmente scortato dalle forze dell’ordine lungo tutto il tragitto fino all’impianto sportivo. Tuttavia, due dei furgoni che trasportavano i sostenitori si sono sottratti alla vigilanza prima di entrare in provincia, raggiungendo autonomamente un bar situato nei pressi del palazzetto. Qui si è consumato il contatto violento con alcuni tifosi locali: bastoni, fumogeni e danni a veicoli e arredi urbani hanno scandito quegli attimi, prima della fuga degli aggressori all’arrivo delle Volanti.

Le indagini successive, condotte dalla Digos, hanno permesso di ricostruire i fatti e identificare con precisione i responsabili: si tratta di 15 supporter riminesi, nove dei quali risultano già schedati per episodi analoghi. Due di loro erano stati precedentemente colpiti da Daspo per episodi legati al calcio, in particolare per scontri avvenuti nel 2019 a margine del match Teramo-Rimini. A questi si aggiungono cinque tifosi reatini, destinatari di denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.

La tensione non si è limitata al pre-partita. Al termine dell’incontro, nuovi momenti critici hanno spinto le forze dell’ordine a ritardare l’uscita del pubblico locale per evitare contatti tra le due tifoserie. Tale scelta ha generato ulteriore nervosismo, con reazioni ostili da parte degli ultras riminesi nei confronti degli agenti, bersagliati da insulti e sputi.

Il questore di Rieti ha disposto per tutti i soggetti coinvolti il divieto di accesso agli eventi sportivi di basket. In alcuni casi sono state introdotte misure accessorie, come l’obbligo di presentarsi presso le autorità di polizia durante le partite della propria squadra, così da evitare ulteriori rischi per la sicurezza pubblica.

L’intervento repressivo rappresenta una risposta netta e coordinata delle istituzioni per arginare fenomeni di violenza legati allo sport, con l’obiettivo di tutelare l’ordine pubblico e garantire la fruizione serena degli eventi sportivi a tutti i cittadini.