Una battaglia legale lunga 37 anni giunge finalmente alla sua conclusione: le abitazioni di via Feleto sono ufficialmente abusive. La sentenza definitiva della Corte di Cassazione chiude un contenzioso iniziato nel 1988 e passato attraverso cinque verdetti, due in sede amministrativa e tre in sede civile.
Il caso riguarda quattro edifici, per un totale di dieci appartamenti, realizzati all’interno di una lottizzazione che il Comune di Rimini ha sempre considerato illegittima. Già nell’aprile del 1988, infatti, Palazzo Garampi aveva emesso un’ordinanza di sospensione dei lavori, ritenendo le opere abusive in quanto realizzate su un terreno a destinazione agricola e di proprietà comunale. Tuttavia, nel frattempo, l’area ha visto la nascita di circa cinquanta lotti abusivi, coinvolgendo una trentina di proprietari tra abitazioni, garage e manufatti.
Il provvedimento del Comune non si era limitato a bloccare i lavori, ma prevedeva anche l’acquisizione delle aree e la demolizione degli immobili costruiti senza autorizzazione. Ora, con la sentenza della Cassazione, il rischio abbattimento diventa più concreto che mai. I proprietari degli immobili abusivi attendono di conoscere le prossime mosse delle autorità, mentre la vicenda solleva ancora una volta il dibattito sull’efficacia delle normative urbanistiche e sui tempi della giustizia in Italia.