Rimini, export in calo: abbigliamento e metallo giù, regge la nautica. Un semestre tra crisi e tensioni

Un semestre che fotografa in pieno le difficoltà dell’economia locale e internazionale. Nel primo semestre del 2025, secondo i dati Istat elaborati dall’Osservatorio della Camera di Commercio della Romagna, le esportazioni della provincia di Rimini hanno toccato quota 1,494 miliardi di euro, in calo dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un andamento in linea con la flessione regionale (-1,4%), ma in controtendenza rispetto al dato nazionale che segna invece una crescita del 2,1%.

A fronte di esportazioni in calo, le importazioni sono cresciute fino a 845 milioni di euro (+4,8%), comprimendo così il saldo commerciale, che resta positivo ma in ribasso dell’8,1% (649 milioni contro i 707 dell’anno scorso).

Moda in sofferenza, navigazione in crescita

A trascinare verso il basso il dato complessivo ci sono settori chiave come l’abbigliamento (-13,6% del valore totale), i prodotti in metallo (-30,2%), la gomma e plastica (-18,7%) e gli apparecchi elettrici (-0,5%).
Il vero paradosso arriva però dal mare: a brillare sono infatti le navi e le imbarcazioni (+25,7%), che rappresentano da sole il 15% dell’export provinciale; cresce anche il comparto dei mezzi di trasporto nel complesso (+27,9%). Bene pure alimentari e bevande (+19,2%), mentre tengono i macchinari (+0,1%).

Mercati esteri: Germania e Spagna in rialzo, Regno Unito in picchiata

Gli Stati Uniti restano il primo mercato di destinazione (11,8%), ma segnano un brusco -12,1%. In calo anche la Francia (-2,0%) e soprattutto il Regno Unito, dove l’export crolla del 28,5%. In controtendenza invece Germania (+24,7%), Spagna (+30,6%) e Polonia (+13,6%), mercati in ascesa per le imprese riminesi.

Un quadro che riflette le incertezze globali

Il rallentamento dell’export riminese si colloca in un contesto più complicato del previsto: tensioni politiche e commerciali, difficoltà interne e crisi internazionali pesano sulle scelte delle imprese. Nei giorni stessi in cui Rimini registra contraccolpi sulle esportazioni, il territorio si trova scosso anche dal caso legato al TTG Travel Experience, con lo stop alla partecipazione di Israele che ha acceso polemiche fino a livello diplomatico.

Il messaggio che emerge è quello di un’economia in equilibrio precario: nonostante eccellenze che reggono – dai cantieri navali al settore food – il tessuto produttivo locale resta fortemente esposto alle oscillazioni geopolitiche e ai mutamenti dei mercati.