Rimini. Finalmente Montecopiolo e Sassofeltrio entrano in Emilia Romagna

I comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio, a 14 anni dal referendum che aveva sancito a larga maggioranza la volontà dei cittadini, passano dalle Marche all’Emilia Romagna. Oggi, dopo il via libera avuto alla Camera, è arrivato anche quello del Senato.

Gli onorevoli del territorio esprimono grande soddisfazione.

“I sogni si avverano, anche vincendo resistenze e superando ostacoli all’apparenza insormontabili. Finalmente i due comuni di Sassofeltrio e Montecopiolo, dopo il voto odierno in Senato, lasciano la regione Marche per entrare nel territorio dell’Emilia-Romagna dopo tanti anni di ‘stop and go’ e un referendum vinto nel 2007 dai fautori del distacco“.
Così in una nota i deputati della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli e il senatore di Forza Italia Antonio Barboni.

“Non si tratta di una forzatura – sottolineano – ma di un ritorno a casa. Sassofeltrio e Montecopiolo rientrano in un territorio a cui sono uniti da fattori geografici, storici e culturali, senza contare i legami economici e la rete dei servizi“.

“Respinte al Senato le richieste di sospensione alla legge che sancisce il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche per entrare a far parte dell’Emilia-Romagna. Da oggi, col voto definitivo del Senato si riconosce l’esito di un referendum che da ormai 14 anni ha sancito la volontà della popolazione interessata di far parte della Romagna con un referendum passato a maggioranza schiacciante“. Lo dichiara il deputato romagnolo di Italia Viva Marco Di Maio.

“Parliamo di due comuni dell’Alta Val Marecchia (dove già 7 comuni negli anni scorsi hanno scelto di aggregarsi all’Emilia-Romagna) che sono già profondamente legati alla Romagna da vincoli storici, culturali, economici, sociali, geografici – afferma -. L’approvazione di questa legge rende non solo giustizia a una consultazione popolare, ma scrive una pagina a suo modo storica per la Romagna e sicuramente per le comunità di Montecopiolo e Sassofeltrio“.

“E il mio pensiero va a quei cittadini che in questi anni, a prescindere dalle appartenenze di partito, hanno lottato per rientrare in quella terra a cui la legami profondi e che vanno oltre le parole, li ha sempre legati – conclude –. Senza rancori verso qualcuno, tantomeno verso la Regione Marche, ma per amore verso storia e l’identità di quelle persone a cui va il nostro abbraccio. Bentornati in Romagna!“.

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