La lotta al caro bollette passa anche da una nuova cultura dell’energia. È il messaggio lanciato con forza venerdì scorso nel corso del convegno organizzato da Assium e Consumerismo, che ha riunito presso la sede della Provincia di Rimini istituzioni, imprese ed esperti del settore. Il focus: trasformare luce e gas da semplici commodities a servizi professionali, con l’obiettivo di tutelare imprese e cittadini da scelte sbagliate in un mercato sempre più instabile.
Il primo passo concreto è stato compiuto con l’inaugurazione del primo “utility point” della provincia, aperto ufficialmente presso l’agenzia Utilities Dimension in via Tripoli. Secondo Marco Lupo, delegato regionale di Assium e titolare del nuovo sportello, si tratta del “primo mattoncino di un progetto partito finalmente dal basso” e destinato a crescere. “Ne arriveranno altri – ha spiegato – perché il supporto a cittadini e imprese è oggi fondamentale. Stiamo riorganizzando il settore dell’energia, dando più credibilità a chi da anni si forma e lavora con competenza e onestà”.
Al centro dell’incontro anche una decisione condivisa e ritenuta ormai imprescindibile: da oggi chi vende energia dovrà essere un professionista certificato. Un cambiamento che, secondo gli organizzatori, rappresenta una vera e propria rivoluzione per un ambito che per troppo tempo è stato dominato dall’improvvisazione. “Un’improvvisazione che ha fatto danni giganteschi”, ha denunciato Lupo. “Da maggio 2020 il mercato è diventato volatile e le scelte sbagliate sono oggi molto più rischiose, sia per le famiglie che per le imprese. Per questo l’utility manager, figura istituzionalizzata di recente, assume un ruolo fondamentale”.
Il convegno ha posto l’accento anche sulla necessità di formazione qualificata, sottolineando come la trasformazione energetica sia strettamente connessa a quella digitale. Secondo la consigliera regionale Alice Parma, il futuro delle imprese e delle famiglie dipenderà dalla capacità di adattarsi a queste transizioni: “Nel nostro linguaggio sono entrate nuove definizioni come povertà energetica e povertà digitale. L’obiettivo delle istituzioni – ha dichiarato – è quello di non lasciare indietro nessuno, semplificare la burocrazia e dare strumenti di conoscenza partendo dal basso”.
Un’esigenza resa ancora più evidente dalla testimonianza del presidente di CNA Rimini, Marco Polazzi, che ha portato il caso concreto di un falegname di Coriano in gravi difficoltà a causa dell’impennata delle bollette. “Non è un problema astratto – ha spiegato – ma una questione tecnica che impatta sulla competitività degli artigiani, sugli investimenti e purtroppo anche sulla tenuta occupazionale”.
In questo scenario, la trasformazione del rapporto tra utenti e fornitori di energia diventa una priorità. Dopo oltre vent’anni dalle liberalizzazioni del settore, spiegano gli organizzatori, è necessario cambiare mentalità: non più vendite casuali, ma trasparenza, preparazione e consapevolezza. E proprio in questa direzione va l’iniziativa dell’utility point, che potrebbe essere il primo di una rete di sportelli locali a tutela del consumatore.