Rimini, Giallo di Pierina. Concluso l’incidente probatorio, Manuela Bianchi conferma tutto: lo sguardo con Dassilva non cambia la sua versione

Si è concluso con un momento cruciale l’incidente probatorio nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. Dopo tre giorni di interrogatori, il giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini ha deciso di mettere alla prova la fermezza delle dichiarazioni di Manuela Bianchi. Rimossa la barriera divisoria, la donna ha incrociato lo sguardo di Louis Dassilva, principale imputato, e senza esitazioni ha ribadito ogni parola già pronunciata nelle precedenti udienze: “Confermo tutto”.

La svolta nell’incidente probatorio

Le dichiarazioni della Bianchi sono ritenute dagli inquirenti fondamentali per chiarire il quadro accusatorio. Durante il confronto, ha aggiunto dettagli che avvalorerebbero l’ipotesi del movente. Tra questi, il timore di Dassilva che la vittima potesse assoldare un investigatore privato per smascherare la relazione extraconiugale con la nuora, una prospettiva che, secondo l’accusa, avrebbe spinto l’uomo a compiere l’omicidio.

Le intercettazioni al centro del dibattito

Tra le prove più discusse, emergono alcune intercettazioni registrate nella sala d’aspetto della questura di Rimini poco dopo il delitto. Una frase pronunciata dalla Bianchi e rivolta a Dassilva ha attirato l’attenzione degli investigatori: “Dimmi che non dobbiamo temere nulla da questa cosa”. La risposta del senegalese, “Tra noi non cambia nulla”, è stata interpretata dagli inquirenti come una conferma di un patto di silenzio.

Un altro passaggio rilevante riguarda un dialogo tra Manuela e il fratello Loris, sempre in questura: “Alla polizia non dire niente… l’ho trovata io, è sempre stata lì”. Gli inquirenti sospettano che queste parole possano celare il tentativo di costruire una versione concordata, mentre la Bianchi sostiene di aver agito su suggerimento di Dassilva senza conoscere l’intera dinamica dell’accaduto.

Le dichiarazioni delle parti

All’uscita dal tribunale, Davide Barzan, consulente della difesa della Bianchi, ha sottolineato come la donna non abbia avuto esitazioni nel ribadire la sua versione: “Manuela ha detto tutta la verità, non c’è stato alcun tentennamento”.

Dall’altra parte, i legali di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, mantengono un atteggiamento cauto: “Riteniamo prematura ogni valutazione sull’istanza di scarcerazione. Gli elementi emersi non contrastano con la versione del nostro assistito, che sostiene di non trovarsi nel garage la mattina del 4 ottobre 2023”.

Prossimi sviluppi

Il giudice Cantarini ha concesso alle parti il tempo necessario per presentare ulteriore documentazione e memorie conclusive prima di prendere una decisione sull’istanza di scarcerazione di Dassilva. Il verdetto potrebbe arrivare nel giro di 10-15 giorni, ma la vicenda giudiziaria è ancora ben lontana dalla sua conclusione definitiva.