Nuovi sviluppi nell’indagine sulla morte di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa brutalmente nel garage del condominio in cui viveva a Rimini. Secondo quanto emerge da una consulenza tecnica fonica, acquisita dagli investigatori e commentata dallo studio legale che assiste Manuela Bianchi, due delle voci presenti nella registrazione della telecamera condominiale sarebbero riconducibili rispettivamente alla vittima e a Louis Dassilva, attuale indagato per il delitto.
L’analisi dell’audio – resa complessa da rumori ambientali e distorsioni – è stata affidata a Marco Perino, esperto in perizie foniche forensi. La relazione evidenzia che la voce maschile registrata durante l’aggressione presenterebbe elementi compatibili con il timbro vocale di Dassilva, anche in riferimento alle frasi udibili durante i momenti più violenti dell’azione. Non emergerebbero invece corrispondenze con il profilo vocale di Loris Bianchi, fratello di Manuela.
Quanto alla voce femminile, benché distorta e sovrapposta ad altri suoni, gli esperti non escludono possa trattarsi di quella della stessa Pierina Paganelli. Gli elementi oggettivi raccolti, secondo lo studio Barzan, indicherebbero che Manuela Bianchi, al momento della registrazione, era impegnata in attività online documentate – tra cui una ricerca di borse di lusso e un messaggio inviato proprio a Dassilva via WhatsApp.
Intanto, mentre l’inchiesta prosegue, la vicenda continua ad alimentare un intenso dibattito pubblico e mediatico. Giovedì mattina, in diretta su Rai 1, sono intervenuti anche Loris Bianchi e la sua attuale compagna, che hanno raccontato gli effetti della pressione mediatica sulla loro vita privata. Tra minacce ricevute online e timori per la serenità familiare, hanno voluto difendere con forza il loro rapporto e ribadire la propria fiducia reciproca.
Loris, che in passato ha avuto accesso al condominio in cui viveva Pierina per ragioni lavorative, ha raccontato le difficoltà affrontate sul posto di lavoro subito dopo l’omicidio. I timori da parte di colleghi e datori di lavoro, infatti, lo avrebbero portato temporaneamente a sospendere la propria attività, poi ripresa regolarmente.
Il caso resta complesso, con molte zone d’ombra ancora da chiarire. Tuttavia, le nuove risultanze tecniche potrebbero fornire elementi utili alla Procura per ricostruire con maggiore precisione quanto accaduto quella sera nel garage di Rimini. Gli investigatori proseguono il lavoro di incrocio tra le prove audio-video, i dati digitali e le testimonianze acquisite nel corso di questi mesi.