Rimini, giallo di Pierina: riprende l’interrogatorio di Manuela Bianchi. Ore cruciali per le sorti di Dassilva

L’interrogatorio di Manuela Bianchi, coinvolta nell’inchiesta sul delitto di Pierina Paganelli, è ripreso questa mattina poco dopo le 9, con la seconda parte di un lungo confronto con gli inquirenti iniziato ieri. Un interrogatorio che assume un’importanza cruciale, poiché dipende dalla valutazione dell’affidabilità delle dichiarazioni di Bianchi la decisione del giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, sulla richiesta di scarcerazione di Louis Dassilva, presentata dai suoi difensori.

Secondo quanto dichiarato dal consulente Davide Barzan, Manuela Bianchi si sarebbe presentata serena durante il suo interrogatorio, rispondendo a tutte le domande senza contraddizioni. “Non è vero che ha pianto, se non si è commossa in alcuni momenti, ma nulla di più”, ha precisato Barzan. L’interrogatorio si è fermato alla sera del 3 ottobre, quando Dassilva avrebbe incontrato il fratello e la figlia di Manuela Bianchi. Gli inquirenti proseguiranno nella ricostruzione dei fatti, un passo fondamentale per comprendere il coinvolgimento di Louis Dassilva nell’omicidio.

Un aspetto cruciale della vicenda riguarda quando Dassilva abbia appreso che Pierina Paganelli sarebbe rincasata da sola quella sera, dopo un incontro al tempio dei Testimoni di Geova, mentre la figlia di Manuela Bianchi era rimasta a casa. Questo elemento potrebbe rivelarsi determinante nel delineare l’eventuale responsabilità di Dassilva e nell’orientare la decisione sulla sua scarcerazione.

L’inchiesta prosegue e l’attenzione è alta: il destino di Louis Dassilva potrebbe dipendere da quanto emerso dalle dichiarazioni di Manuela Bianchi.