Rimini giocatori patologici…inserita nei ”casi nazionali”.

All’interno di un’indagine nazionale sul gioco d’azzardo, tra le 15 città scelte dal Conagga (coordinamento gruppi per giocatori d’azzardo), ci sono anche Cesena e Rimini. Dalla ricerca, presentata a Reggio Emilia dal presidente Matteo Iori, emerge che può essere considerato malato il 2,75% di coloro che tentano la fortuna: si parla di dipendenza quando si gioca più di 3 volte a settimana e per più di 3 ore, spendendo minimo 600 euro al mese.

 

Ma quello che fa più pensare è che la maggior parte dei giocatori patologici viva in condizioni economiche precarie: il 23,7% di coloro che ha ammesso di spendere per il gioco oltre 600 euro al mese ha un lavoro saltuario o precario, mentre il 18,4% è pensionato. L’80,3% degli occupati precari o saltuari gioca d’azzardo. Solo il 18% degli intervistati non gioca.

 

Tra tutti i giochi spopola il Gratta e Vinci (61%). Seguono il Superenalotto col 50% ed il Lotto con il 41%. Poi lotterie (26%), slot machine (16%), carte (22%), Bingo (16%), Totocalcio (14,7%). Il gioco on line, al 12,5%, rappresenta la new entry che supera i casinò (7,6%), le scommesse in agenzia, i giochi telefonici. Il gioco d’azzardo, con 49 miliardi di fatturato, è la terza ‘azienda’ in Italia, preceduta solo da Fiat ed Enel.

 

Il 51% dei giocatori è donna. Le fasce d’età più ‘incalllite’ sono agli antipodi: quella tra i 10 e i 19 anni e gli over 70. A maggiore rischio dipendenza è la fascia 50-59 anni, seguita dai quarantenni. Il titolo di studio più diffuso tra i giocatori d’azzardo è la licenza superiore (54%), seguita dalla licenza media (21%) e dalla laurea (19%).

 

In Italia non sono molti gli enti del coordinamento gruppi per giocatori d’azzardo che si prendono carico del trattamento delle dipendenze, tra i più attivi il Centro sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia che, dal 2000, ha registrato 614 contatti. fonte romagnaoggi

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