E’ stato eseguito un provvedimento di allontanamento immediato dal territorio nazionale nei confronti di un cittadino straniero di 29 anni, disposto dal Ministro dell’Interno per motivi di ordine e sicurezza pubblica. L’operazione, frutto della collaborazione tra le Questure di Piacenza e Rimini, ha portato al rimpatrio dell’uomo, rintracciato a Rimini presso un albergo dove si era recato per incontrare la sua compagna.
Il provvedimento è stato richiesto dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza, a causa della gravissima pericolosità sociale dell’individuo, che, pur essendo coniuge e padre di cittadini italiani con cui però non conviveva, risultava privo di regolare permesso di soggiorno. Dal 2014 al 2024, lo straniero ha collezionato numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio, la Pubblica Amministrazione, sostanze stupefacenti e immigrazione, con diverse condanne e periodi di detenzione.
In particolare, è stato segnalato per maltrattamenti ripetuti verso donne, anche in stato di ebrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, comportamenti che ne hanno accresciuto la pericolosità sociale. Nonostante l’applicazione di misure cautelari, come il Daspo Willy con divieto di accesso a determinate aree urbane, lo straniero ha continuato a violare le leggi e commettere reati, tra cui una rapina impropria denunciata nell’ottobre 2024.
Nel maggio 2025, su proposta del Questore di Piacenza, il Tribunale di Bologna ha disposto nei suoi confronti la Sorveglianza di Pubblica Sicurezza, con divieto di soggiorno nel Comune di Piacenza per tre anni, riconoscendo una pericolosità sociale concreta e attuale basata sul tenore di vita e sulle attività illecite.
Dalla sua prima permanenza in Italia all’età di 17 anni, lo straniero ha rinnovato il permesso di soggiorno solo due volte, fino a essere arrestato per reati legati agli stupefacenti. Successivamente, la domanda di ricongiungimento familiare è stata respinta per la mancanza di convivenza con il padre, cittadino italiano tornato nel paese d’origine.
Nel corso degli anni, inoltre, ha avuto rapporti con diverse donne italiane spesso coinvolte in situazioni di maltrattamenti, percosse e lesioni, aggravati dall’uso di alcol e droghe. Recentemente, il 15 luglio a Cesenatico, la sua compagna lo ha denunciato per percosse.
Il decreto ministeriale prevede il divieto di rientrare in Italia per cinque anni e, in caso di trasgressione, la pena della reclusione fino a un anno, con possibile accompagnamento immediato alla frontiera e nuova espulsione, oltre alla possibilità che il giudice sostituisca la pena detentiva con l’allontanamento immediato con divieto di rientro da cinque a dieci anni.
Lunedì 28 luglio il Tribunale di Bologna ha convalidato il trattenimento e autorizzato l’esecuzione immediata del rimpatrio, che è stato eseguito il giorno seguente, martedì 29 luglio, con scorta internazionale.