Rimini. “Il fatto non sussiste”, professore assolto dall’accusa di spaccio di stupefacenti

Il 4 febbraio, un professore del Riminese è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli agenti avevano trovato nella sua abitazione quasi 300 grammi di hashish e marijuana. Il professore ha sostenuto che la droga era per uso personale e non aveva intenzione di spacciarla.

Gli agenti l’hanno fermato mentre passeggiava con la sua fidanzata e gli hanno trovato uno spinello in bocca, che ha cercato di gettare a terra e calpestare quando ha visto la polizia. Durante una successiva perquisizione domiciliare autorizzata dal magistrato, sono stati trovati circa 40 grammi di marijuana suddivisi in tre barattoli di vetro e 240 grammi di hashish in una scatola di plastica. Secondo gli agenti, parte della droga era ben confezionata con carta dei “Mars”. Le finte barrette contenevano panetti da 50 grammi al posto del famoso snack al cioccolato e caramello.

In attesa del processo, il professore è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Il suo avvocato ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato fissato per il 12 febbraio. Nel frattempo, il docente è stato rilasciato. Oggi, il giudice di Rimini lo ha assolto perché il fatto non sussiste, nonostante il pubblico ministero abbia chiesto una condanna a un anno e mezzo di reclusione. Le motivazioni della sentenza saranno rese note in 90 giorni.

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