Mentre si attende il bilancio definitivo sulle presenze turistiche di luglio, tra gli operatori del settore cresce l’inquietudine. A destare preoccupazione è soprattutto il calo della domanda interna, con il mercato italiano che mostra segni di stanchezza sotto il peso della crisi. Tuttavia, non mancano segnali di tenuta, soprattutto sul fronte internazionale.
I primi sei mesi dell’anno hanno visto una buona tenuta del turismo in Emilia-Romagna, con crescite significative nelle province di Bologna e Ravenna. Più debole invece la performance di Forlì-Cesena, dove si registra una leggera flessione.
La vera prova del nove, però, resta il cuore dell’estate: luglio e agosto. Proprio su questi mesi si concentra la fetta più consistente dei fatturati per la Riviera romagnola. E mentre i numeri ufficiali di luglio tardano ad arrivare, si confermano alcuni indicatori positivi, in particolare per quanto riguarda i flussi turistici stranieri.
A dimostrarlo è l’aeroporto “Federico Fellini” di Rimini, che a luglio ha registrato un incremento dei passeggeri del 32%. Un trend confermato anche nel complesso dei primi sette mesi del 2025, che hanno visto transitare 235mila viaggiatori. Una crescita che riflette gli sforzi della Regione Emilia-Romagna nel puntare con decisione sulla promozione del turismo internazionale, strategia ormai centrale nelle politiche di promo-commercializzazione.
Se da un lato il turismo domestico fatica a riprendersi, dall’altro la presenza estera rappresenta una risorsa sempre più importante per compensare il rallentamento della domanda italiana. Ora l’attenzione resta focalizzata sui dati ufficiali di luglio e, soprattutto, su come andrà il mese di agosto, decisivo per il bilancio finale della stagione turistica.