Rimini, indennizzi per i Balneari: il Governo esclude il valore aziendale e limita gli investimenti ai cinque anni precedenti

Il Governo, con il decreto attuativo della legge “Salva Infrazioni”, ha ufficialmente definito le modalità di calcolo degli indennizzi per i concessionari balneari che cedono la loro attività. Questa misura, redatta congiuntamente dal Ministero delle Infrastrutture (Mit) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), segna una svolta significativa per il settore, allineandosi agli standard europei. Un cambiamento che sembra porre fine alle aspettative delle associazioni di categoria, che speravano in un indennizzo più ampio.

La bozza di decreto (svelato oggi da Chiamamicittà.it), che definisce le modalità operative per il trasferimento delle concessioni balneari, stabilisce che l’indennizzo da parte del concessionario subentrante sarà calcolato considerando solo gli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Niente valore aziendale, quindi, e soprattutto, vengono esclusi i beni removibili, come le strutture temporanee, che non saranno incluse nel calcolo dell’indennizzo.

Come verrà calcolato l’indennizzo?

L’indennizzo dovuto dal nuovo concessionario è basato su due componenti principali:

  1. Investimenti non ammortizzati: Si farà riferimento al valore nominale degli investimenti, al netto degli ammortamenti, come indicato nell’articolo 2 della bozza.

  2. Rivalutazione degli investimenti recenti: Gli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni saranno considerati, ma verranno rivalutati utilizzando il tasso medio dei BTP decennali, come specificato nell’articolo 3. Questo aspetto introduce un meccanismo di aggiornamento che riflette l’andamento economico del Paese, ma senza compromettere gli aspetti fiscali e civilistici legati agli ammortamenti.

Esclusioni e limitazioni

Alcuni beni non saranno presi in considerazione nel calcolo dell’indennizzo. Tra questi, le strutture amovibili, che, essendo considerate non permanenti, non hanno valore nel processo di valutazione dell’indennizzo. Inoltre, eventuali aiuti pubblici o sovvenzioni ricevute e non rimborsate dovranno essere sottratti dall’importo finale. In caso di aziende con bilancio semplificato, il valore degli investimenti sarà attestato tramite una perizia asseverata da un professionista.

Un cambiamento che mette fine alle aspettative

Le associazioni dei balneari, che speravano in una considerazione più ampia del valore aziendale, dovranno rivedere le loro previsioni. Il Governo, rispondendo alle linee guida europee, ha deciso di non calcolare il valore commerciale dell’attività, ma di concentrarsi esclusivamente sugli investimenti materiali e fisici effettuati negli ultimi cinque anni. Le strutture amovibili e altri beni temporanei, che spesso rappresentano una parte significativa degli investimenti nel settore, non verranno presi in considerazione nel calcolo.

Con questo decreto, si chiude definitivamente un capitolo di incertezze e si segna l’inizio di una nuova era per le concessioni balneari, in cui i criteri di indennizzo saranno più chiari, ma anche più restrittivi.