Non solo numeri e dati, ma volti, domande, incontri. Dal 5 al 9 maggio, gli ospedali di Rimini, Novafeltria e Santarcangelo diventano luoghi di ascolto e informazione, con l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sulla vaccinazione rivolta soprattutto agli adulti fragili, ma con uno sguardo più ampio sulla cultura della prevenzione.
L’iniziativa, promossa dall’Unità Operativa Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna – in linea con la Settimana mondiale dell’immunizzazione indetta dall’OMS e la Settimana europea delle vaccinazioni – mira a ricostruire un rapporto di fiducia con il concetto stesso di immunizzazione, troppo spesso vittima di disinformazione e sottovalutazione.
Punti informativi negli ospedali: ascolto, dialogo e prenotazioni
Durante tutta la settimana, personale sanitario e operatori specializzati saranno presenti con info point all’interno dei presidi ospedalieri, per fornire materiale informativo, rispondere a dubbi e domande, e facilitare la prenotazione di appuntamenti nei centri vaccinali del territorio.
Ecco dove trovarli:
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Ospedale Infermi di Rimini:
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dalle 8:30 alle 10:30 presso il Punto Prelievi
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dalle 10:30 alle 12 davanti al Bar Vecchio
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dalle 8:30 alle 12 presso il CUP
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Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria:
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lunedì 5 maggio dalle 8:30 alle 12:30 presso il CUP
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Ospedale Franchini di Santarcangelo:
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mercoledì 7 maggio dalle 8:30 alle 12:30 presso il CUP
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Morbillo e neonati: incontri in Pediatria per proteggere i più piccoli
Particolare attenzione sarà dedicata anche ai neogenitori, con due incontri speciali nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Rimini:
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Martedì 6 maggio
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Venerdì 9 maggio,
entrambe le volte dalle 15:00 alle 16:00.
Scopo degli incontri: verificare l’immunizzazione contro il morbillo, malattia altamente contagiosa che continua a colpire, spesso in modo grave, giovani adulti e neonati non ancora vaccinati.
Formazione anche per medici e volontari
Durante la settimana, il personale della UO Igiene e Sanità Pubblica organizzerà anche brevi sessioni informative per il personale sanitario nelle diverse unità operative ospedaliere. Allo stesso tempo, affiancherà le associazioni di volontariato e tutela sanitaria per coinvolgere e informare i cittadini attraverso i loro canali, rafforzando la rete della consapevolezza.
Oltre le polemiche, una cultura della salute da ricostruire
“Parlare di vaccini non significa solo parlare di siringhe e ambulatori – spiegano dall’Ausl – ma significa promuovere un modello di comunità informata, protetta e responsabile. In un tempo in cui la fiducia nella scienza vacilla, l’unico antidoto efficace è il dialogo.”