Rimini, “Lavoro o scommessa?”: l’allarme della CGIL su precarietà, infortuni e malattie professionali

Nel Riminese cala la disoccupazione e aumentano gli occupati, ma dietro i dati apparentemente positivi si nasconde una realtà fatta di precarietà e insicurezza. Solo un terzo dei lavoratori dipendenti ha un contratto stabile, una percentuale che tra le donne scende al 20%. La CGIL di Rimini denuncia una precarizzazione strutturale che rende instabili redditi e progetti di vita.

Gravissimo anche il quadro sulla sicurezza: nel 2024 si sono registrati nove morti sul lavoro, numero già superato nei primi mesi del 2025. Le vittime, spesso impiegate in appalti o subappalti, operavano in settori ad alto rischio come edilizia e logistica. Le malattie professionali sono in forte crescita: 109 i casi denunciati quest’anno, +49,3% rispetto al 2024, con patologie muscolo-scheletriche in forte aumento.

Da qui l’appello della CGIL a partecipare ai referendum dell’8 e 9 giugno, in particolare ai quesiti 3 e 4: il primo per limitare l’uso dei contratti a termine senza causale, il secondo per reintrodurre la responsabilità del committente in caso di infortuni negli appalti. “Serve un segnale forte per fermare il degrado del lavoro e tutelare le persone”, avverte il sindacato.