C’è chi perde le chiavi, chi dimentica il portafoglio… e chi “perde” la patente il giorno dopo che gliel’hanno ritirata per guida in stato di ebbrezza. Succede a Rimini, dove un 64enne ha pensato bene di affrontare le conseguenze del suo alcol test positivo con la disinvoltura di chi crede che la burocrazia si possa aggirare con una scrollata di spalle e una finta denuncia.
Tutto ha inizio circa un mese fa, in quel di Rivabella, dove l’uomo, forse convinto di guidare un rally più che una normale auto, finisce contro la segnaletica stradale dopo un bel brindisi fuori orario. La Polizia Locale, che evidentemente non aveva lo stesso spirito festaiolo, rileva l’incidente e sottopone il conducente all’etilometro: positivo, ovviamente. Da manuale, gli ritirano la patente e gli contestano la violazione per guida in stato di ebbrezza.
Ma ecco il colpo di genio. Il giorno dopo (nemmeno una settimana, proprio il giorno dopo), il nostro eroe si presenta dai Carabinieri con aria costernata: «Mi hanno rubato la patente. Anzi, l’ho persa!». Una denuncia di smarrimento tirata fuori dal cappello, come nei migliori spettacoli di magia amatoriale. Così ottiene un bel permesso provvisorio di guida e, come ciliegina sulla torta, una nuova patente.
Sfortunatamente per lui (e fortunatamente per il buon senso), qualcuno ha pensato che una simile storia facesse un po’ troppe pieghe. Gli agenti del Distaccamento di Viserba incrociano dati, verbali e documenti, scoprendo l’inganno con la pazienza di chi monta un mobile IKEA senza istruzioni. Risultato? Denuncia a piede libero per falsità ideologica, con relative aggravanti.
Moralino della storia? Se ti ritirano la patente perché hai bevuto troppo, forse l’ultima cosa da fare è andare a raccontare frottole ai Carabinieri. Ma tant’è: c’è sempre chi crede che la legge sia un optional. Spoiler: non lo è.