Rimini, omicidio di Pierina Paganelli: 14 parenti si costituiscono parte civile nel processo. Chiesti 2 milioni di risarcimento

È iniziata oggi, 23 giugno 2025, l’udienza preliminare davanti al giudice Raffaele Deflorio sul caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 nel garage della sua abitazione di via del Ciclamino a Rimini. Il principale imputato è Louis Dassilva, 35enne senegalese e vicino di casa della vittima, detenuto in carcere dal 16 luglio 2024. Dassilva è accusato di aver ucciso Pierina con coltellate, mentre Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante di Dassilva, è indagata per favoreggiamento.

Un elemento che caratterizza questo passaggio processuale è la scelta di Manuela Bianchi di non costituirsi parte civile nel procedimento penale contro Dassilva, decisione che, secondo gli avvocati Monica e Marco Lunedei, rappresenta “una scelta dignitosa e utile a garantire un iter giudiziario più sereno, lontano da speculazioni mediatiche”.

Al contrario, sono quattordici i familiari di Pierina Paganelli – compresi i tre figli Giuliano, Giacomo e Chiara, con i rispettivi coniugi, oltre a nipoti e fratelli – che hanno deciso di partecipare attivamente al processo costituendosi parte civile. Gli avvocati Lunedei sottolineano che questa adesione nasce dal “desiderio di verità e giustizia” per la donna uccisa, e non da motivazioni economiche.

Infatti, la famiglia avanzerà una richiesta di risarcimento danni che supera i due milioni di euro. Tuttavia, come spiegano gli stessi legali ai media locali, “non si tratta di una questione di soldi, poiché il presunto colpevole non possiede beni o proprietà, ma di un segnale simbolico per affermare la ricerca della verità”.

L’udienza di oggi rappresenta dunque un momento cruciale per fare chiarezza su uno dei casi di cronaca più delicati degli ultimi anni a Rimini, in cui la famiglia della vittima sceglie la via della partecipazione attiva al processo, mentre una parte coinvolta preferisce prendere le distanze.