Rimini. Omicidio Pierina, Dassilva va a processo: per il Pm è lui il killer con 4 aggravanti, ecco quali

RIMINI – Dal carcere lui continua a gridare la sua innocenza, ma la Procura di Rimini tira dritto e, a un mese dalla chiusura delle indagini preliminari, ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli e recluso da un anno.

GOSSIP, SANGUE, MISTERO, SESSO: IL CASO DI PIERINA PAGANELLI

Mentre l’Italia ora ha i fari puntati sul cold case di Garlasco, a Rimini un altro caso mediatico va avanti, a colpi di indagini, procedure processuali, incidenti probatori e perizie: la mattina del 3 ottobre 2023, Pierina Paganelli, 78 anni, è stata ritrovata senza vita e brutalmente accoltellata nel garage sotterraneo del suo condominio, a Rimini. Il 35enne senegalese, che risiede nella stessa palazzina con la moglie, aveva una relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, moglie del figlio di Pierina, Giuliano Saponi, investito in bicicletta qualche mese prima del decesso della madre. Gossip, sangue, mistero, sesso: ce n’è abbastanza per incuriosire l’Italia e le trasmissioni sul crime che trasformano i protagonisti della vicenda in personaggi televisivi, come pure i loro consulenti (vedi Davide Barzan, consulente di Manuela Bianchi).

IL POSSIBILE MOVENTE

Ma la procura, concluse le indagini preliminari, non cambia la sua tesi: ad uccidere Pierina Paganelli, secondo il pubblico ministero Daniele Paci, è stato Dassilva. Il movente- quasi scontato nella sua banalità- è riconducibile alla movimentata vita sentimentale dell’uomo: temeva che la vittima, scoperta ormai la tresca con la nuora, avrebbe rivelato tutto a sua moglie e messo a repentaglio il matrimonio, legato da un vincolo di dipendenza economica, ma anche la relazione stessa con Manuela Bianchi.

L’UDIENZA PRELIMINARE E LE AGGRAVANTI

La palla passa ora nelle mani del giudice per l’udienza preliminare, Raffaele Deflorio che ha fissato la prima udienza per lunedì 23 giugno, alle 9.15 in Tribunale a Rimini. Nella richiesta di rinvio a giudizio sono state confermate tutte e quattro le aggravanti contestate dal pubblico ministero: i motivi abbietti, la crudeltà nei confronti della vittima, colpita da 29 fendenti, la premeditazione e l’aver agito in modo che la vittima non potesse difendersi. Ad aggravare il quadro accusatorio vi sarebbe anche il presunto tentativo di depistaggio: secondo la procura, Dassilva avrebbe simulato un’aggressione a sfondo sessuale, tagliando la gonna e gli indumenti intimi della vittima.

L’udienza del 23 giugno dal Gup potrebbe dare il via libera al processo in Corte d’Assise.

GLI AUDIO DEL DELITTO AL CENTRO DI NUOVE PERIZIE

Di pari passo si va avanti ad incidenti probatori: il gip ha accolto la richiesta dei legali dell’indagato, Riario Fabbri e Andrea Guidi, e disposto il quinto incidente probatorio sul caso che riguarda i file audio del garage in cui è avvenuto il delitto, registrati dalla telecamera di sorveglianza vicini alla scena del crimine, dove si sentirebbero delle voci: quelle della vittima e del suo assassino.

Agenzia DIRE