Ieri sera, lunedì 1 settembre, il garage di via del Ciclamino a Rimini è stato trasformato in un banco di prova. Tecnici fonici, inquirenti e avvocati si sono ritrovati per l’incidente probatorio chiesto dalla difesa di Louis Dassilva, ultimo accertamento prima del processo fissato per il 15 settembre. Al centro c’è la telecamera del condominio: capire che cosa abbia davvero registrato quella sera, dalle grida di Pierina Paganelli alle voci e ai rumori di fondo.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, l’obiettivo è ambizioso: verificare se dai suoni sia possibile ricostruire i passi del killer e stabilire quante persone fossero presenti sulla scena. Le prove sono iniziate alle 19.30. Nel corso del test sono stati riprodotti vari rumori, con aperture e chiusure di porte tagliafuoco e basculanti, per misurare a quale distanza l’apparecchio riesca a captare parole e movimenti, così da tracciare una sorta di “mappa sonora” della serata dell’omicidio (ottobre 2023, 29 coltellate nel garage del condominio).
I filtri di attenzione riguardano anche due passaggi precisi: le discese in garage di Loris Bianchi alle 17 e alle 17.30 (fratello di Manuela, nuora della vittima ed ex amante dell’imputato) e la presenza di Dassilva il mattino successivo. In una ricostruzione, infatti, l’uomo avrebbe avvertito Manuela di aver visto una donna a terra; una versione che non coincide con quella precedente, in cui aveva detto di essere rimasto in casa.
Ora la parola torna ai consulenti e alle carte. I risultati dell’esperimento verranno discussi in udienza il 7 novembre. Nel frattempo, il processo è alle porte.