Rimini, omicidio Pierina Paganelli. La difesa di Dassilva non si arrende. L’indagato comparso in aula visibilmente provato

È durato solo mezz’ora il terzo confronto davanti al Tribunale del Riesame di Bologna sul caso Louis Dassilva, il senegalese accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli. Un’udienza rapida ma densa di significato, in cui le parti hanno presentato nuovi argomenti a supporto delle rispettive posizioni.

Dassilva, apparso molto dimagrito, ha assistito in silenzio all’udienza dopo giorni di sciopero della fame e un recente ricovero in ospedale. Indossava una tunica blu e non ha rilasciato alcuna dichiarazione spontanea. A parlare per lui, come sempre, i legali Riario Fabbri e Andrea Guidi, che hanno illustrato nuove riflessioni difensive basate sull’evoluzione delle indagini.

Secondo i difensori, l’ordinanza con cui il gip di Rimini Vinicio Cantarini aveva rigettato la richiesta di scarcerazione ha utilizzato atti d’indagine e interpretazioni che necessitano, oggi, di una rivalutazione alla luce di nuovi presupposti emersi nel corso delle indagini. Le argomentazioni sono state organizzate in “macroaree” e affidate alla valutazione del collegio bolognese.

Dall’altra parte, la procura ha depositato una memoria integrativa, sintetica ma significativa, che intende rafforzare la linea dell’accusa. Tra i nuovi elementi, alcune testimonianze che metterebbero in dubbio l’esistenza del presunto “accordo” tra Dassilva e la moglie Valeria, in base al quale l’uomo avrebbe avuto libertà di frequentare altre donne. Una tesi che, secondo l’accusa, rientrerebbe in una strategia difensiva che non regge alla prova dei fatti.

Intanto, prosegue separatamente anche l’iter di un altro ricorso al Riesame già presentato, su cui l’avvocato Guidi non esclude un eventuale approdo in Cassazione, dopo un’analisi approfondita del provvedimento.

Il Riesame ora è chiamato a decidere se confermare la detenzione o valutare le obiezioni sollevate dalla difesa. In un’aula segnata dal silenzio e dall’attesa, il destino giudiziario di Dassilva resta sospeso, tra nuovi scenari probatori e una tensione che continua a crescere.