Nel novembre 2020, la Guardia di Finanza di Rimini aveva dato avvio all’operazione “Dirty Cleaning”, che aveva portato al sequestro di un’azienda attiva nel campo della sanificazione, sospettata di legami con attività illecite. Le indagini si erano concentrate su un’impresa che operava tra la Romagna e le Marche, ritenuta intestata a prestanome, mentre il reale proprietario sarebbe stato Salvatore Emolo, un 48enne di Napoli già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali significativi.
Emolo, che risulta essere il fratello di Ferdinando, un soggetto legato al clan camorristico dei Di Lauro, era stato accusato di tentare di sfuggire alle misure di prevenzione patrimoniale approfittando della crisi sanitaria causata dal Covid-19. Secondo le accuse, avrebbe ricoperto un ruolo occulto in un’azienda specializzata nella sanificazione di autovetture, negozi e hotel nelle province di Rimini e Pesaro-Urbino.
Tuttavia, nel corso del processo presso il Tribunale di Rimini, le prove presentate dall’accusa non hanno convinto i giudici. Mercoledì, i due prestanome, un 48enne e un 26enne, sono stati assolti da tutte le accuse, malgrado il pubblico ministero avesse richiesto una condanna di 3 anni e 4 mesi. Salvatore Emolo, pur essendo stato assolto dall’accusa di intestazione fittizia di beni, è stato condannato a 2 anni e 2 mesi per non aver comunicato le variazioni patrimoniali alle autorità, rispetto ai 7 anni e 2 mesi richiesti dalla procura.