Rimini. Ora si cerca Guerrina Piscaglia nei laghetti di Santa Sofia e Sestino

guerrina piscagliaDOPO boschi e fiumi, si cerca Guerrina Piscaglia nei laghi dell’Appennino. Ma il mistero sulla sorte della casalinga 50enne, scomparsa da Ca’ Raffaello il primo maggio scorso, resta senza spiragli. Ieri un nuova battuta, l’ennesima di questi mesi, in due laghetti tra Santa Sofia e Sestino. Una squadra di circa 20 persone, tra Vigili del Fuoco di Firenze (con due sommozzatori) e carabinieri di Arezzo, Badia Tedalda e Sestino, ha ispezionato ogni angolo della piccola pieve di San Gianni e scandagliato il laghetto dietro la chiesa. L’area è totalmente isolata e si trova a 4 chilometri da Ca’ Raffaello, lungo la strada che porta a Sestino. Armati di remi, gommone e una speciale sonda con telecamera, i sommozzatori hanno lavorato per ore, invano. A quasi 7 mesi dalla sparizione di Guerrina, le indagini sono concentrate ora a cercare un cadavere. E il telefonino della donna che quel primo maggio era agganciato alla cella telefonica della zona. Nemmeno nel laghetto della cava di Santa Sofia, tra fango e cortecce, i sommozzatori hanno trovato tracce. E allora dov’è Guerrina? I vigili del fuoco torneranno oggi a Santa Sofia in un altro lago profondo sei metri. INTANTO il frate congolese, Gratien Alabi, indagato per favoreggiamento in sequestro di persona o omicidio, sarà costretto a restare in Italia. E’ stato infatti respinto, dal Riesame di Firenze, il ricorso del suo avvocato, Luca Fanfani, contro il divieto di espatrio imposto all’ex vice parroco di Ca’ Raffaello. Ancora top secret le motivazioni ma sembra sia confermata l’ordinanza emessa dal gip Piergiorgio Ponticelli ad Arezzo. Una misura cautelare indispensabile per portare a termine indagini che sembrano ancora ferme al punto di partenza. Il Resto del Carlino