Parco Cervi di Rimini la nuova frontiera del degrado. Un’area di illegalità, una zona franca, un vulnus nel cuore della città. Una ferita che resta aperta perché il polmone verde del capoluogo rivierasco è dominio incontrastato dei pusher nordafricani. Coloro che hanno tentato di inserirsi nel giro, come romeni o latino-americani, sono stati ricacciati con forza. Una colonia della droga a pochi passi dall’Arco di Augusto dove gli spacciatori scambiano la merce con i clienti, tra cui purtroppo molti ragazzini, che viene spesso nascosta tra i cespugli.
Oltre al traffico degli stupefacenti, si pratica addirittura il sesso a cielo aperto sotto gli occhi dei passanti che sono ospiti nella propria città. Prezzi modici bastano anche venti euro per consumare. Uomini in bicicletta girano per il parco nel ruolo di vedette in quanto l’arrivo di poliziotti e carabinieri viene subito comunicato. La gente ha oramai paura anche a portare a spasso il cane. La rassegnazione e le minacce non troppo velate dei “padroni di casa” consigliano prudenza.
Salvatore Occhiuto