Un’imponente operazione della polizia Locale di Rimini si è svolta giovedì scorso in un residence situato a Marina Centro, dove negli ultimi mesi si sospetta che decine di donne e ragazze straniere, in particolare di nazionalità rumena, si siano prostituite. Coinvolgendo 30 agenti, l’operazione ha portato all’indagine di tre persone per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso: un cittadino campano di 26 anni, considerato il gestore del residence, un cittadino rumeno di 35 anni e una cittadina rumena di 68 anni.
Durante l’operazione, la strada in cui si trova il residence è stata chiusa per diverse ore, permettendo agli agenti di effettuare perquisizioni complete per identificare le prostitute presenti negli appartamenti e nelle stanze. Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, gli indagati avrebbero consentito la prostituzione all’interno del residence e di un edificio adiacente da settembre di quest’anno. Sembra che abbiano affittato alle ragazze i 12 mini appartamenti a prezzi notevolmente superiori rispetto alle tariffe normali della zona per quel periodo e abbiano evitato deliberatamente di registrare i clienti. La presunta attività di prostituzione è stata segnalata dai residenti della zona, stanchi del costante andirivieni a tutte le ore del giorno e della notte e delle grida e gemiti provenienti dagli appartamenti.
Durante le perquisizioni, la polizia Locale ha anche effettuato perquisizioni nelle case dei tre indagati, sequestrando telefoni cellulari, dispositivi informatici, registri e appunti contenenti conteggi e tariffe presumibilmente riferiti all’attività illecita. Sono stati anche sequestrati i telefoni cellulari delle prostitute, che sono state interrogate come fonti informative. L’avvocatessa Maria Rivieccio difende il cittadino campano di 26 anni e la cittadina rumena di 68 anni, mentre l’avvocato Massimiliano Orrù rappresenta il cittadino rumeno di 35 anni, che ha una relazione da tempo con una delle prostitute e prevede di richiedere il dissequestro del cellulare del suo assistito attraverso una richiesta al Riesame.