Rimini. Tre prostitute accusano brigadiere: ”sesso gratis per evitare i controlli”

prostitute«Quel carabiniere mi ha chiesto di fare sesso gratis per proteggermi dai controlli dei suoi colleghi». Tre giovani prostitute, tutte dell’Est e al lavoro in zone diametralmente opposte (una sul marciapiede di Miramare, una a Marina centro e l’altra a Torre Pedrera) hanno puntato il dito contro un unico militare dell’Arma, un brigadiere riminese, di 55 anni, adesso in pensione. E lo hanno fatto, riconoscendolo, senza alcuna esitazione, in un album di foto che increduli colleghi in divisa avevano mostrato loro. Lui, il diretto interessato, difeso dall’avvocato Cristiano Basile, ha sempre respinto tutte le accuse: «Io non conosco quelle donne, non le ho mai viste prima. Non sono mai andato a prostitute. E’ tutta una macchinazione ai miei danni», ha sempre sostenuto. Ma le sue parole non gli sono servite a schivare un’imputazione per concussione e per induzione indebita a promettere o dare utilità che lo ha portato a processo, processo che si è aperto nei giorni scorsi davanti al tribunale collegiale di Rimini. Tutto ha avuto inizio tre anni fa durante un normale controllo di una pattuglia dei carabinieri in servizio anti prostituzione sulle strade di Rimini. I militari fermano a Miramare una prima prostituta, una romena dell’Est. La ragazza appare nervosa, quasi spaventata. Poi si calma e confessa: «Volete anche voi fare sesso gratis? Sono stanca di farlo solo per non avere controlli». I carabinieri non capiscono e si fanno spiegare tutto: salta così fuori la storia di un altro militare dell’Arma che avrebbe offerto protezione in cambio di sesso gratuito. La pattuglia continua nel suo giro ed a Marina centro ferma un’altra lucciola. Anche lei si mostra nervosa ed anche lei ripete la stessa storia: un carabiniere le chiede sesso per non avere i colleghi dell’uomo a controllarla. Il sospetto tra i militari aumenta e diventa ancora più angosciante quando a Torre Pedrera, sulla Statale, una terza prostituta svela il medesimo disagio: costretta a rapporti sessuali per non incappare nelle maglie della legge. I carabinieri convocano allora le tre in caserma e tutte e tre riconoscono in un album di foto il militare che avrebbe usufruito delle loro prestazioni sessuali: è un brigadiere riminese di 55 anni. La segnalazione arriva in procura ed il pm Marino Cerioni apre un fascicolo a carico del sottufficiale dell’Arma che viene indagato per concussione e induzione indebita a promettere o dare utilità. Il brigadiere prima va in aspettativa, poi in pensione. «Non ho fatto nulla di male e lo proverò. E’ una macchinazione», continua a ripetere. Adesso l’apertura del processo che lo vede imputato. Il Resto del Carlino