Una truffa ai danni di famiglie di vittime di incidenti stradali è stata denunciata dai familiari di un ciclista di 54 anni, travolto e ucciso il 6 luglio scorso a Novafeltria. I parenti sospettano l’esistenza di una rete di procacciatori d’affari per studi legali che contattano le famiglie dopo incidenti gravi. In particolare, la moglie e il figlio della vittima hanno riferito di essere stati contattati da un sedicente carabiniere che, dopo aver affermato di aver partecipato alle indagini, li ha spinti a contattare un medico legale inesistente. Questo professionista ha poi incoraggiato i familiari a fissare un appuntamento con un’associazione di familiari di vittime di incidenti, ma in realtà legata a una truffa. Durante l’incontro, sono stati persuasi a firmare una delega in bianco per un avvocato toscano e a credere in risarcimenti elevati, inesistenti. Insospettiti, hanno avvisato i carabinieri e denunciato l’accaduto per proteggere altre famiglie da simili raggiri.
