Rimini. Uccide la moglie a martellate mentre dorme, condannato a 23 anni di reclusione.

Dovrà scontare 23 anni di reclusione, decisi dalla Corte d’Assise di Rimini, per l’assassinio di sua moglie. La condanna riflette l’efferatezza del crimine in quanto l’imputato ha ucciso la moglie con 18 colpi di martello mentre dormiva. Nonostante gli appelli e le contestazioni della difesa, che ha messo in dubbio le conclusioni della perizia psichiatrica, tutte le istanze giudiziarie hanno confermato che era pienamente cosciente dei suoi atti. Beneficiando delle attenuanti generiche, all’imputato non è stata riconosciuta la premeditazione del delitto.

Durante il processo, è emerso che l’omicidio non fu un impulso momentaneo ma un atto di vendetta contro la moglie, che stava per lasciarlo.

La perizia condotta ha descritto l’atto come “lucida follia”. Il movente dell’omicidio è stato attribuito al desiderio di impedire alla moglie di lasciare la casa dopo che lui aveva scoperto un suo tradimento. La donna è stata trovata senza vita, a letto, in una scena domestica pacifica che contrastava tragicamente con la violenza del suo assassinio. Questo caso sarà oggetto di un’analisi nella trasmissione televisiva “Amore criminale”.

Tribunale di Rimini
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