MENTRE un altro nome si aggiunge alla lista degli indagati nell’inchiesta sulla Rimini Yacht il cui numero sta raggiungendo quota trenta, il pubblico ministero, Davide Ercolani, volerà a Roma per interrogare il faccendiere Flavio Carboni, un altro degli ‘amici’ di Giulio Lolli, ancora rinchiuso nel carcere di Tripoli.
L’ultimo avviso di garanzia per associazione a delinquere finalizzato a una serie di truffe, è arrivato a un imprenditore di Novafeltria, un 70enne che a San Marino è titolare di un autosalone. E proprio lì, nel 2009, uno dei suoi clienti gli aveva fatto la ‘proposta’ di cui ora deve rendere conto. L’uomo gli aveva chiesto di intestarsi il leasing di tre imbarcazioni (una risultata inesistente e le altre con doppi intestari) che di fatto avrebbe pagato la Rimini Yacht, lasciando a lui un sostanzioso margine di guadagno. Avrebbe insomma dovuto fare da prestanome, così da consentire a Lolli di praticare il solito ‘giochetto’, cioè vendere la stessa barca a due persone diverse.
Lui aveva accettato, fino a quando, i primi mesi del 2010, la Rimini Yacht, ormai nel baratro del fallimento, aveva smesso di versare il dovuto. A quel punto la società di leasing era andata a batter cassa dall’imprenditore, finendo col denunciarlo. L’uomo, difeso dagli avvocati Tommaso Borghesi e Alessandro Catrani, l’altro pomeriggio è stato interrogato da carabinieri di via Destra del Porto, Capitaneria e Finanza. Un colloquio durato ore, durante il quale ha sostenuto di non avere idea della situazione in cui si trovava Rimini Yacht e di conoscere Lolli solo superficialmente. Martedì prossimo, toccherà invece al faccendiere sardo.
Carboni, al centro dell’inchiesta sulla P3 verrà sentito da Ercolani nella caserma dei carabinieri di Roma. Dovrà spiegare i suoi rapporti con il bolognese, al quale aveva assicurato una mediazione per ottenere il prestito bancario che però non arrivò mai. In cambio, Lolli gli aveva quasi regalato la sua Aston Martin e un Bertram che l’altro gli aveva pagato con assegni scoperti e che Lolli si è era ripreso utilizzandolo per la latitanza.