Il Gruppo Consiliare e la Segreteria del Partito dei Socialisti e dei Democratici, riunitisi ieri, si sono confrontati sulla pesante situazione di isolamento e di mancanza di rapporti con la vicina Italia e sulla crisi economica, gravemente alimentata dagli effetti concreti e psicologici del decreto incentivi.
La permanenza nella black list, come più volte ribadito dal PSD, costa e costerà sempre al Paese più in termini di posti di lavoro, gettito fiscale, immagine, con il paradosso inedito che sono i lavoratori sammarinese a diventare i frontalieri ed a dover accettare condizioni peggiorative pur di mantenere il posto di lavoro. Rispetto a questi temi è indispensabile che l’azione di governo sia particolarmente intensa ed efficace nel riuscire a dipanare i nodi che, soprattutto ultimamente, lo stesso esecutivo ha annodato.
Rispetto al silenzio delle Istituzioni italiane, il Governo pensa di avere fatto tutto quanto necessario? Evidentemente no! O il Governo non ha fatto ciò che ha concordato oppure il Governo non ha capito ciò che doveva fare.
Noi, come tutti i sammarinesi, ci attendiamo una risposta.
L’azione mediatica messa in campo attraverso la convocazione di una conferenza stampa in un hotel e attraverso lo scandaloso finanziamento di un giornale di partito italiano è ridicola, costosa, non dignitosa e inutile; il Paese chiede al Governo un maggior impegno sul fronte dei rapporti politici più che sulla supposta e risibile pressione dei media italiani sul proprio Esecutivo.
In riferimento alla manovra correttiva, la cui esigenza conferma che lo stato dell’economia è fortemente critico, sicuramente più di quanto indicato dal dibattito sui conti pubblici richiesto dal PSD, ricordiamo di avere chiesto già da aprile un Ordine del Giorno nel quale presentare le nostre proposte per il contenimento della crisi. Ci aspettiamo che in un momento così delicato, il Governo non intenda decidere i contenuti della manovra senza coinvolgere le forze politiche in Consiglio Grande e Generale e permettere quello che a gran voce emerge nel Paese: di riuscire a fare fronte comune per risolvere i problemi e accordarsi sulle soluzioni lasciando da parte gli interessi di parte.
Le decisioni da prendere saranno comunque dolorose e ci aspettiamo che sia usato equilibrio ed equità, che a pagare non siano i soliti bersagli, che non ci si accanisca su una sola categoria di lavoratori.
Per tutto questo è allucinante assistere alla querelle allargamento sì, allargamento no. La legge elettorale garantisce alla maggioranza un sostegno già superiore a quanto emerso dalle urne. Se il Patto per San Marino non trova elementi di coesione sufficiente ammetta la propria sconfitta e non dia spazio a soluzioni che sarebbero una beffa per gli elettori e per il Paese.
Questo è il momento in cui si deve utilizzare il massimo impegno per l’individuazione veloce dei provvedimenti utili per contenere la crisi, dare respiro all’economia e soprattutto certezze per il futuro. Non si perda quindi tempo prezioso alla ricerca di alchimie partitiche di vecchio stampo. Ora si deve profondere il massimo sforzo per contrastare la crisi e per garantire una prospettiva, per questo il PSD propone la convocazione di un Consiglio Grande e Generale anche nel mese di agosto.
Ufficio Stampa PSD