Nella serata del 4 marzo u.s., si è riunito l’Esecutivo degli EuroPopolari per San Marino che dopo aver ascoltato ed approvato la relazione del Segretario Politico e dopo un ampio ed articolato dibattito ha esaminato la situazione politica e lo stato del Paese alla luce degli ultimi accadimenti.
L’Esecutivo ha preso atto con soddisfazione della solerzia con cui il Governo e la maggioranza hanno avviato il confronto su alcuni importanti riforme che potrebbero costituire l’ossatura di un globale progetto di rilancio economico per la Repubblica di San Marino. Il testo unico sulla disciplina del commercio, la bozza di riforma fiscale, l’avvio di un confronto tecnico sul Parco Scientifico e Tecnologico sono, indubbiamente, importanti leve che potrebbero ridare “appeal” al nostro sistema economico.
Sul nostro Paese continua però a pesare come un macigno l’assenza, che si protrae da anni, di un dialogo fecondo tra il nostro Governo e il responsabile politico dell’economia della Repubblica Italiana. Questo fatto, senza precedenti nella storia Repubblicana, rende difficile il raggiungimento di risultati nelle relazioni bilaterali San Marino – Italia, genera problemi insormontabili nell’operatività quotidiana delle nostre aziende e ne mina alla base la credibilità e la competitività.
L’Esecutivo degli Europopolari per San Marino, nel ribadire la validità del quadro politico che sorregge l’attuale Governo, desidera confermare l’esigenza improrogabile di un rinnovamento della classe dirigente del Paese a cui la politica non può sottrarsi. Nel rilevare con soddisfazione che altre forze politiche all’interno della maggioranza condividono questa necessità l’Esecutivo invita i propri rappresentanti istituzionali ad un serrato confronto su questa richiesta sia all’interno della lista di appartenenza che nella coalizione, raccomandando una linea di condotta ragionevole rispetto alle esigenze del Paese ma intransigente e coerente rispetto alle posizioni assunte nelle scorse settimane.
L’Esecutivo ha infine invitato il Partito a mobilitarsi e a creare occasioni di confronto con la cittadinanza per meglio fare comprendere le ragioni che ci hanno spinti ad assumere queste posizioni.
