Roma che smacco: 4-1 a Firenze!

 

La Fiorentina strapazza la Roma per 4-1, l’allontana dalla zona-Champions e regala, dopo il ko di Udine e lo striscione di protesta di martedi’ scorso esposto dai club della Fiesole, una serata di festa a Firenze (macchiata pero’ dagli incidenti nel pre-gara fuori dallo stadio). Vargas, Gilardino (doppietta) e Gobbi gli autori del poker viola, di Julio Baptista (tra i pochi a salvarsi della sua squadra) il gol della bandiera. Una disfatta per Totti e compagni che pure nel primo tempo hanno avuto qualche occasione (pero’ mal sfruttata) e dopo il 2-0 si sono ritrovati a giocare in dieci per l’espulsione di Pizarro. La fortuna della Fiorentina e’ stata passare dopo soli 6′: Vargas salta Motta e da 25 metri fa partire a 109 chilometri orari un tiro che trafigge Artur. Per il peruviano e’ il secondo gol stagionale. La Roma colpita a freddo cerca subito di ripartire, Totti anche giocando da fermo ispira i suoi (ma solo per un tempo) che, come Brighi al 38′, non sfruttano a dovere. In campo ci sono squadre con assenze pesanti (e Perrotta, non al meglio, finisce in tribuna). Prandelli come previsto azzarda dal 1′ Vargas avanzato in linea con Semioli e Jovetic, Spalletti rinuncia a Tonetto e accentra Cassetti in coppia con Panucci. Malgrado tante defezioni la sfida e’ vibrante, tiene svegli gli oltre 35.000 spettatori. I giallorossi,specie con il potente Baptista, provano a pungere, Taddei al 21′ lambisce il palo, Panucci di testa regala brividi alla difesa viola. Ma la Fiorentina non specula sul vantaggio, lotta e riparte quando la Roma le lascia campo. E invoca due rigori a meta’ del primo tempo per fallo di mano di Cassetti su rovesciata di Gilardino e al 23′ per uno sgambetto di De Rossi a Jovetic. Falli parsi evidenti ma non per l’arbitro Banti. Che prima dell’intervallo grazia Cassetti, gia’ ammonito, per una scorrettezza su Jovetic. Anche la ripresa e’ da cuori forti. Specie per quelli dei tifosi viola che gioiscono al raddoppio che arriva al 2′ con un colpo di testa di Gilardino su assist dell’incontenibile Semioli. Il 2-0 fa barcollare ma non tramortisce del tutto la Roma che costruisce due palle-gol con Baptista al 4′ (salvataggio di Pasqual) e al 13′ con Cassetti che colpisce la traversa. Un minuto dopo ci pensa Pizarro a gelare i cuori dei sostenitori romanisti prendendosi il secondo giallo per un’inutile quanto sciocca schermaglia con Comotto. Una mazzata per l’ormai sempre piu’ confusa armata di Spalletti, che naufraga di li’ a poco, quando arriva il terzo gol di una Fiorentina che pare aver ritrovato l’antico furore: Gilardino segna su lancio di Montolivo, difesa ospite impietrita e Motta che tiene in gioco l’attaccante viola. Non e’ finita: i giallorossi, ormai senz’anima ed irrisi dal pubblico viola, subiscono al 28′ la quarta rete con Gobbi su corta respinta di Artur dopo un’inzuccata di Gilardino. Nel finale (40′) il sussulto di Baptista dal limite, dopo che in precedenza il brasiliano si era reso pericoloso su assist del giovane D’Alessandro. Serata da dimenticare per la Roma. Mentre i viola potranno festeggiare in discoteca: stavolta i tifosi non protesteranno.

CHIEVO-UDINESE: DOPPIO D’AGOSTINO BEFFA I VENETI 
VERONA – L’Udinese coglie la terza vittoria consecutiva e festeggia nel migliore dei modi la conferma del presidente Pozzo del tecnico Marino sulla panchina friulana. Un successo maturato in extremis in una gara in cui il Chievo mastica davvero amaro. Un Chievo che regala la prima frazione all’Udinese, ma che domina in largo e in lungo nella ripresa, pareggia con Pellissier, crea un’infinità di occasioni da gol, ma all’ultimo assalto alza bandiera bianca. Colpa probabilmente della voglia di vincere della squadra veneta, in particolare del proprio tecnico Di Carlo che getta al vento la sua proverbiale prudenza e confeziona, soprattutto nel finale, un Chievo tutto votato all’attacco. E’ un finale incandescente, con Langella che abbatte Sanchez con un fallo da codice penale, e con i gialloblù che si scatenano soprattutto nei confronti dell’arbitro Celi, reo di non aver fischiato un possibile rigore per un fallo su Pinzi, ma onestamente bravo nel valutare alcune situazioni di gara. 

Di certo un Chievo in grande spolvero sotto il profilo fisico, capace di mettere alle corde un’Udinese che si aggrappa ad un Handanovic formato uomo-ragno e dice no prima a Pellissier, poi in serie a Mantovani e Marcolini. Bella Udinese nella prima frazione. Più tonica, più rapida la formazione di Marino che domina sulle fasce e prende in velocità la difesa gialloblù. Il Chievo comunque c’é, cerca di ribattere ad un’Udinese che ha in Sanchez un furetto imprendibile, ma crea qualche buona opportunità. A metà primo tempo Yepes abbatte in area Quagliarella, rigore sacrosanto che D’Agostino trasforma. Il difensore colombiano riesce a metterci una pezza impedendo il raddoppio di Inler. Ma è nella ripresa che il Chievo cambia marcia. La squadra gialloblù domina, protesta per un contatto in area su Pinzi, Handanovic è superlativo, Marino toglie Pepe per rafforzare la difesa, poi Pellissier, ancora lui, raggiunge il pareggio con un bel colpo di testa su cross dalla destra di Frey. E’ finita? Non la pensa così Di Carlo: il tecnico del Chievo vuole la vittoria, inserisce Langella, poi anche Colucci perché cerca i tre punti, ma proprio allo scadere D’Agostino sfrutta una dormita della difesa veneta e regala la vittoria all’Udinese. Risultato bugiardo, ma è quello del campo. fonte ANSA