Sabina Canetti: dichiarazione su Ubriaco al Pronto Soccorso

 

Voglio portare a conoscenza dei cittadini quali vicende, a mio modo di vedere assurde e pericolose, possono capitare al nostro “ Pronto Soccorso”.  La sera di martedì 21 aprile, ero per l’appunto in Astanteria ad assistere un paziente, quando si è cominciato a sentire un po’ di trambusto.  Era accaduto che “Forze dell’Ordine”, e più esattamente Agenti della Polizia Civile, avevano accompagnato in quella struttura una persona, in evidente stato di alterazione. Sin qui tutto normale. Il fatto che lascia perplessi, non è tanto l’accompagnamento, ma piuttosto il fatto che dopo i vari accertamenti medici e una volta appurato che stava bene, pur se in evidente stato di ubriachezza, gli Agenti, nonostante le proteste del personale, sono andati via abbandonando li quel tipo, che si diceva essere extracomunitario e privo di permessi di soggiorno (clandestino).   Così, nonostante il personale ridotto per il turno di notte, gli infermieri si sono trovati a dover controllare a vista, rincorrere, cercare e controllare quella persona, che tra l’altro aveva in tasca una bottiglia di vino colma a metà alla quale sovente attingeva.   Quell’ambiente, come si sa, è pieno di carrelli e scaffali con medicinali a portata di mano, le ambulanze pronte  e fornite per i casi di urgenza e necessità, pazienti ricoverati che quella sera occupavano tutte le stanze disponibili. Ebbene, questo soggetto, fra l’altro sporco, che emanava cattivo odore e che non rappresentava di certo un esempio di sterilità in rapporto ai luoghi, gironzolava libero per l’intera area. Mi sono chiesta: ma se va a toccare materiale sterile, se va a manomettere apparecchiature, se si infila nelle camere dove ci sono i degenti, se cade e si fa male. Di chi sarebbe stata la responsabilità? Non solo. Io penso che gli infermieri siano lì per fare il loro lavoro  e non per fare i baby sitter. Da ciò che sentivo lamentare, se fosse arrivata un’urgenza, chi si sarebbe occupato dell’ubriaco? Come avrebbero potuto tutelare i ricoverati se costretti loro malgrado a BADARE a vista il “tipo”? Chiudo, chiedendomi e chiedendo possibilmente a chi di competenza, se tutto ciò sia normale. Se questa sia una procedura corretta. Se da parte delle forze dell’ordine addette alla sicurezza, questo risponda a protocolli precisi e in tal caso vorrei sapere decisi da chi, da cosa e con quale scopo.

Sabina Canetti /Noi Sammarinesi 

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