Salvini punge Letta: “Il Pd? È il Pdt, il Partito delle tasse”

Matteo Salvini è intervenuto alla Scuola di formazione politica della Lega e ha commentato a tutto campo le situazione economica e sociale del Paese, senza risparmiare affondi più o meno profondi nei confronti degli avversari politici. Nonostante la Lega e il Partito democratico siano insieme al governo, Enrico Letta non perde occasione di punzecchiare il leader della Lega, che stavolta ha toccato per primo e in punta di fioretto il segretario dem in merito alla proposta di aumentare la tassa di successione.

Il Pd sarà meglio chiamarlo da ora in poi il Pdt, il Partito delle tasse. La mattina qualcuno si sveglia e ha come massima ambizione quella di tassare gli altri. Da Bertinotti a Letta, il filo conduttore della sinistra non cambia. Ma qual è il problema dell’idea bislacca di far piangere i ricchi?“, ha detto Matteo Salvini parlando con i suoi e riferendosi alla tassa di successione. Il leader della Lega, quindi, ha proseguito: “Se tu tassi le tasse di successione, tassi il mazzo che mi sono fatto, e invece di premiarmi, mi tassi. Io vorrei un paese bello, sano, e anche ricco. Non è una bestemmia. Probabilmente c’è una mentalità di sinistra in cui l’obiettivo è far star peggio chi sta bene. Il mio obiettivo invece è di far stare meglio chi oggi sta meno bene. Incentivare quindi il lavoro, la ricchezza, che non è una bestemmia“.

Matteo Salvini, quindi, è tornato a parlare anche di flat tax, una delle battaglie portate avanti dalla Lega nel recente periodo: “Sulla flat tax ci arriveremo, noi siamo pazienti, cocciuti, testardi. Ecco magari non ci arriveremo ora, con Grillo, Conte e Letta, però prepariamo il terreno, mattoncino dopo mattoncino“. Uno dei prossimi passi, però, sarà la riforma della giustizia, per la quale Matteo Salvini è pronto a lanciare una raccolta firme: “Vorrei libertà di educazione e di uscire di casa la mattina senza incorrere in uno delle migliaia di errori giudiziari: ogni anno finiscono in carcere 1000 persone all’anno senza motivo, poi rilasciate con una pacca sulla spalla. Dal 1 luglio, nelle piazze e nei comuni di tutta Italia, ci sarà la raccolta firme per 5 referendum per riformare la giustizia“. Tra le proposte “l’abolizione della legge Severino perché si è colpevoli alla fine del processo, non all’inizio“.

L’intervento di Matteo Salvini alla Scuola di Formazione Politica della Lega ha messo anche le basi per il prossimo futuro del partito nella classe dirigente dell’Italia: “Siamo destinati, anzi condannati, a governare questo paese non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni. Dobbiamo quindi essere pronti, svegli, reattivi, sorridenti, propositivi“.


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