Cecchetti (Ind.): “Per restituire credibilità al sistema occorre prima di tutto restituire giustizia, ovvero far luce sul caso titoli, che oltre agli ex vertici di Bcsm coinvolge un Istituto che avrebbe addirittura avuto un ruolo attivo nella chiusura di una banca concorrente, Asset appunto. Se poi i principali attori riterranno di andare avanti con la decisione di appellare le due sentenze, allora assisteremo ancora una volta al tentativo di nascondere le responsabilità a vantaggio non certo del sistema bancario e finanziario sammarinese”.
Le festività che ci stiamo lasciando alle spalle non hanno raffreddato il clima politico che il caso Asset Banca ha contribuito a rendere ancor più rovente. Ne abbiamo parlato con il consigliere indipendente Giovanna Cecchetti.
Ha letto le due sentenze nelle quali il Giudice dà ragione ad Asset Banca, sia sull’amministrazione straordinaria che sulla successiva liquidazione coatta amministrativa?
“Sì, ho voluto esaminare i contenuti delle due sentenze in profondità per vedere dove con quell’istituto ci si è voluti spingere. Ma non sono rimasta sorpresa. Quando, ormai quasi due anni fa, sono cominciate le azioni su Asset, è apparso subito chiaro come esse fossero illegittime. Tutto si è verificato senza dare la possibilità del contraddittorio alla banca e senza che in aula fosse possibile instaurare un dialogo. Su Asset si è voluti andare avanti ad ogni costo e pur di far passare quella scelta scellerata come giusta si è gettato fango su tutto e tutti senza entrare mai, però, nel merito delle motivazioni che hanno portato alla chiusura dell’Istituto di Credito. Improvvisamente i Consiglieri, che nella vita fanno mestieri lontanissimi dal settore finanziario, sono diventati esperti di banche e hanno ritenuto di dare il proprio contributo per calpestare una Banca che rappresentava un punto di riferimento importante per il territorio, non soltanto dal punto di vista bancario, ma anche sotto il pro lo sociale e culturale”.
Si è fatta un’idea del perché tanta determinazione nel voler far chiudere l’istituto?
”Più che un’idea direi che ora le risposte sono tutte scritte nero su bianco e che esse emergono tanto dalle due sentenze del Giudice Pasini che dall’ordinanza del Commissario della legge Morsiani. Dai fatti che emergono appare in maniera evidente che ci fosse un piano predeterminato, per cui la banca doveva essere prima commissariata e poi posta in liquidazione perché potesse realizzarsi l’operazione con Cassa di Risparmio. Che tutto ciò si doveva verificare era ritenuto auspicabile addirittura dal Congresso di Stato, come si evince da una delibera del maggio 2017 che è antecedente la liquidazione dell’istituto. Le responsabilità politiche sono dunque davvero enormi e il fatto che si tenti di scaricarle sugli allora vertici di Banca Centrale lascia senza parole. Non è passato del resto un secolo da quando l’ex Segretario di Stato Celli, annunciando le proprie dimissioni, prendeva le difese dell’ex Direttore Moretti, screditando l’attività del Giudice Morsiani, il cui torto era evidentemente quello di averne portato in luce le ‘gesta’, a ben vedere non tanto diverse da quelle dell’ex collega Savorelli, denito all’epoca da tutti “Sceriffo”.
Banca Centrale guidata dal nuovo presidente Tomasetti riuscirà nell’impresa di restituire credibilità al sistema?Come politico, come cittadina e come donna mi auguro vivamente di sì. Comunque una cosa è certa…. L’impresa sarà ardua, infatti per restituire credibilità al sistema occorre prima di tutto restituire giustizia, ovvero far luce sul caso titoli, che oltre agli ex vertici di Banca Centrale coinvolge un Istituto che avrebbe addirittura avuto un ruolo attivo nella chiusura di una banca concorrente, Asset appunto. Se poi i principali attori riterranno di andare avanti con la decisione di appellare le due sentenze, allora assisteremo ancora una volta al tentativo di nascondere le responsabilità a vantaggio non certo del sistema bancario e finanziario sammarinese.
Alla fine dei conti a pagare saranno ancora una volta i cittadini?
“I cittadini hanno già cominciato a pagare per le scelte sbagliate di questo Esecutivo e dovranno purtroppo continuare a farlo. Penso ai 30 milioni di euro, che lo stato avrebbe dovuto trasferire per legge al Fondo Pensioni, e che invece non verranno erogati. Sono certa che una politica non acefala riuscirebbe a mettere in campo soluzioni a beneficio dell’intero Paese. Purtroppo dobbiamo prendere atto che qualcuno ha giocato sulla testa degli avversari, dei cittadini e del nostro sistema bancario e finanziario e di conseguenza su tutti i settori economici presenti sul territorio. Qualcuno ha scatenato una guerra fra poveri, mettendo gli uni contro gli altri. E tutto ciò a beneficio di pochi. Ma chi pagherà il conto? I cittadini o coloro che hanno provocato e portato avanti, dietro le quinte, la ben nota catastrofe del nostro sistema bancario? Mi auguro che prima di chiedere di pagare il conto ai cittadini, lo si chieda ai veri responsabili delle nostre sciagure economiche. E’ tempo che il Governo, che con il suo comportamento ha partecipato a questo disastro, vada a casa senza ulteriori indugi”.