San Marino. A proposito di quaglie (l’editoriale di David Oddone)

Oggi desidero intrattenervi con una storiella comica, dal sapore amaro, dove i protagonisti si scambiano le maschere e danzano un valzer di ambiguità e interessi personali. Parliamo di quei politicanti che, come volatili sfuggenti, si dilettano nell’arte dei salti della quaglia, cambiando partito come fosse una moda passeggera. Un fenomeno tanto pittoresco quanto preoccupante, che mette a repentaglio la stessa credibilità delle Istituzioni, sbeffeggiando gli elettori.

Ma chi sono le “quaglie”? Sono individui affascinati da un giochino di seduzione, pronti a tradire le loro stesse convinzioni pur di aggrapparsi a una poltrona più soffice e ben riscaldata. La quaglia, celebre per la sua abilità nel disorientare gli inseguitori con i suoi saltelli, sembra così aver trovato il suo degno erede.

E cosa spinge questi volatili, dall’indole solitaria e il carattere timido e molto sospettoso, a varcare il confine ideologico e cercare nuovi amici e orizzonti? La risposta è tanto ovvia quanto tristemente banale: la bramosia di potere. Tali acrobati si sforzano di tenere sempre la corda tesa, cercando di essere presenti nel luogo giusto al momento giusto, con l’unico obiettivo di preservare i propri privilegi e mantenersi saldamente ancorati al carro del vincitore.

Non facciamoci ingannare da questa commedia dell’arte. Le capriole della quaglia sono un sintomo di un sistema malato, in cui la lealtà e l’integrità sono sacrificate sull’altare dell’opportunismo. Non possiamo accettare che la politica diventi una gara di destrezza, per contendersi il titolo di miglior acrobata del circo.

È giunto il momento di alzare la voce e chiedere un cambio di passo. Dobbiamo esigere rappresentanti nobili e coraggiosi, affinché la serietà e l’interesse generale siano gli unici veri protagonisti. È tempo di porre fine alla farsa, di dare voce ai cittadini stanchi di essere spettatori di uno squallido teatrino, dove a decidere è il burattinaio di turno.

Così, cari lettori, vi lascio con una riflessione: di fronte alle capriole della quaglia, siamo chiamati a fare una scelta. Possiamo continuare ad assistere passivamente alla costante beffa e derisione dei giudizi espressi nell’urna, o possiamo alzarci in piedi e dire basta. La decisione è nelle nostre mani, ed è solo attraverso tale consapevolezza e partecipazione attiva che potremo cambiare direzione, restituendo al Consiglio la sua autenticità e il suo valore più alto.

La coerenza in politica è come il faro nella tempesta: guida il cammino, illumina le menti e infonde fiducia.

Ciò che sta andando in scena ora invece è un naufragio di promesse.

 

David Oddone

(La Serenissima)