San Marino. ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE. Se Andorra si tira indietro con l’UE una volta che l’Accordo sia applicato provvisoriamente, potrebbe perdere l’Accordo Doganale … di Joel Picón

Se Andorra si tira indietro con l’UE una volta che l’Accordo sia applicato provvisoriamente, potrebbe perdere l’Accordo Doganale
L’Accordo entrerebbe in vigore provvisoriamente con la firma del Governo e il deposito della ratifica di San Marino
Governo di Andorra
venerdì 19 settembre 2025 – 19:33, autore Joel Picón

Il Governo di Andorra è pronto a firmare l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, mentre San Marino completerà la ratifica. Secondo fonti vicine al processo, (la politica di – ndr) San Marino non considera necessario convocare un referendum, fatto che renderebbe più rapida l’entrata in vigore provvisoria dell’accordo.

In linea di principio, l’accordo entrerebbe in vigore a titolo provvisorio ancora prima del completamento dell’intero processo di ratifica. Questa applicazione potrebbe essere evitata solo se Andorra inviasse una comunicazione formale all’Unione Europea indicando di non voler procedere all’applicazione provvisoria, come previsto dall’articolo 112 dell’Accordo. Finora, questa lettera non è stata inviata, anche se la consigliera generale Carine Montaner, di Andorra Endavant, ha più volte sollecitato il Consiglio Generale affinché il Governo lo facesse.

Lo stesso Landry Riba aveva dichiarato lo scorso giugno che “senza referendum non ci sarà applicazione provvisoria”. Il segretario di Stato aveva spiegato che l’articolo 112 dell’Accordo prevede l’applicazione provvisoria solo se una delle parti (Andorra, San Marino o l’UE) lo ha già ratificato, e un’altra non è in condizione di farlo immediatamente.

L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea entrerebbe dunque in vigore provvisoriamente una volta firmato dal Governo di Andorra e depositato il documento di ratifica da parte di San Marino. Questa entrata in vigore provvisoria permetterebbe di iniziare ad applicare gli accordi stabiliti, anche se la natura giuridica definitiva — mista o meno — fosse ancora in sospeso. La ratifica dei 19 consiglieri del Consiglio Generale costituirebbe l’ultimo passo per l’entrata in vigore definitiva dell’Accordo, assicurando la sua piena validità legale e gli effetti sull’Accordo Doganale. Questo meccanismo, in base al diritto internazionale, garantisce che Andorra non possa ritirarsi una volta avviata l’applicazione provvisoria, senza perdere i benefici derivati dall’Accordo.

Natura giuridica e calendario previsto

Il segretario di Stato per le Relazioni con l’Unione Europea, Landry Riba, ha dichiarato lo scorso martedì, durante la Giornata di conferenze per i 35 anni di relazioni tra Andorra e l’UE, che i lavori sull’accordo sono entrati in una fase decisiva.

Secondo Riba, si prevede che questo ottobre venga chiarita la natura giuridica dell’accordo: se sarà considerato misto, dovrà essere ratificato dai parlamenti di tutti gli Stati membri; se non lo sarà, basterà l’approvazione unanime del Consiglio dell’Unione Europea, la firma del testo tra Commissione Europea, San Marino e Andorra, la ratifica del Parlamento Europeo e, infine, il referendum per Andorra, che secondo Riba potrebbe svolgersi nel secondo semestre del 2026.

Riba ha sottolineato che l’intensificazione delle riunioni del gruppo EFTA tra settembre e ottobre è un segnale positivo, e che la risoluzione dell’ultima questione — la natura giuridica dell’accordo — potrebbe sbloccare rapidamente il processo, visto che altri temi, come i servizi finanziari, sono già stati risolti.

La pressione internazionale sulla natura giuridica dell’Accordo è aumentata con le dichiarazioni di AfD, la seconda forza politica del Bundestag tedesco. Secondo gli eurodeputati Markus Buchheit e Alexander Sell, l’Accordo di Associazione con Andorra comporterebbe uno squilibrio significativo, poiché garantirebbe al Principato un ampio accesso al mercato interno europeo senza imporre gli stessi obblighi fiscali e regolatori degli Stati membri.

Davanti alla possibilità che la Commissione Europea mantenga la sua interpretazione, secondo cui l’accordo non è misto e quindi non necessita della ratifica dei parlamenti nazionali, l’AfD ha minacciato di portare la questione davanti alla Corte Costituzionale tedesca. Il partito sostiene che evitare il passaggio parlamentare sarebbe un “chiaro esempio di deficit democratico” e potrebbe creare un precedente pericoloso nei rapporti dell’UE con i microstati, sollevando tensioni sulla giustizia fiscale e regolatoria.

L’approvazione provvisoria dell’Accordo entro la fine dell’anno pone un dilemma critico: se applicato subito, l’Accordo di Associazione entrerebbe in vigore anche se la sua natura giuridica definitiva — mista o meno — non fosse stata ancora completamente risolta. Ciò significa che, persino se venisse poi considerato misto e richiedesse la ratifica dei parlamenti nazionali, il testo potrebbe già essere in vigore, mettendo a rischio il futuro Accordo Doganale. In questo scenario, il referendum ad Andorra potrebbe svolgersi solo una volta che ogni parlamento avrà completato i propri passaggi, mentre l’accordo provvisorio avrebbe già effetti concreti, generando una situazione giuridica complessa e con possibili conseguenze sulla sovranità commerciale.

https://www.laveulliure.ad/ca/articulo/si-andorra-es-fa-enrere-amb-la-ue-un-cop-lacord-estigui-aplicat-provisionalment-podria