San Marino, aggressioni verbali e intimidazioni al personale sanitario: la CDLS lancia l’allarme

Anche nella Repubblica di San Marino si registra un preoccupante aumento degli episodi di aggressioni verbali e intimidazioni ai danni del personale sanitario, un fenomeno che in Italia è ormai quasi quotidiano. Solo di recente, nel Pronto Soccorso di Rimini, un’operatrice sanitaria è stata vittima di una violenta aggressione, sottolineando il carattere di emergenza sociale che la questione sta assumendo.

La Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi (CDLS) denuncia come questa situazione, già critica in Italia, si stia aggravando anche a San Marino, soprattutto nel periodo post Covid. Le aggressioni, prevalentemente rivolte a donne, colpiscono non solo il personale del Pronto Soccorso, ma anche operatori sanitari e del Centro Unico di Prenotazione (CUP).

Secondo il sindacato, sebbene le cause alla base di questi episodi possano essere riconducibili alla carenza di personale, ai tempi di attesa e alla crescente pressione sui servizi sanitari, nessuna giustificazione può rendere accettabili tali comportamenti. “Sono atti inaccettabili, soprattutto perché rivolti a chi sta svolgendo il proprio lavoro, ancor più se legato alla cura e alla salute dei cittadini”, afferma la CDLS.

Oltre alle violenze verbali, che si manifestano con insulti e parolacce, si registrano anche atti vandalici contro i dipendenti dell’Istituto per la Sicurezza Sociale (ISS), come auto rigate o pneumatici bucati, subiti senza possibilità di reazione da parte degli operatori. Mentre i cittadini possono rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) per presentare lamentele, i sanitari aggrediti non dispongono di un sistema di tutela adeguato.

Per questo la Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi chiede all’ISS di promuovere una piena tutela dei dipendenti colpiti da violenza, prevedendo modalità di assistenza legale, amministrativa, medico-legale, sanitaria e psicologica. Si propone la domiciliazione legale presso l’Istituto in caso di denuncia e un’efficace azione di supporto, anche attraverso la costituzione in giudizio del dipendente, per evitare che si sentano “frustrati, feriti moralmente e spesso smarriti”.

Il sindacato sottolinea inoltre la necessità di un cambiamento culturale che promuova il rispetto verso il servizio sanitario e verso le persone che lo rendono possibile. Fondamentale è anche la formazione e sensibilizzazione del personale sanitario per la prevenzione, la comunicazione efficace e la gestione delle situazioni critiche.