San Marino. Allarme APAS: ”ll presunto killer dei cani sarebbe stato visto in libertà nonostante i domiciliari”. Si chiedono risposte urgenti dalle autorità, altrimenti è Far West … di Marco Severini

Il presunto “killer dei cani”, GIORGIO CELLAROSI, agli arresti domiciliari dopo anni di avvelenamenti e minacce, sarebbe stato visto in libertà in vari luoghi della Repubblica. Le segnalazioni giunte all’APAS – Associazione Protezione Animali Sammarinese – non sono isolate. Sono numerose, dettagliate e riferiscono una presenza inquietante: l’indagato fuori dal cancello di casa, a passeggio, addirittura alla guida della propria auto. Il tutto in una comunità che da quasi 15 anni, ma il lasso temporale sarebbe più ampio, vive nel terrore per le atrocità commesse contro animali e persone.

GIORGIO CELLAROSI

APAS ha raccolto e pubblicato queste segnalazioni in un comunicato chiaro: “I residenti nella zona in cui vive l’indagato riferiscono di averlo visto fuori dal cancello della propria abitazione, senza alcun motivo apparente se non quello di vantarsi della propria notorietà”.

Qualora questi avvistamenti fossero veri – e non ci sono motivi per dubitare della buona fede di chi li ha riportati – ci troveremmo davanti a un fatto gravissimo: i controlli sugli arresti domiciliari sarebbero tutt’altro che ferrei. Il soggetto, accusato di crimini orrendi e socialmente pericoloso, non sarebbe sorvegliato da alcun dispositivo elettronico – né cavigliera né braccialetto – e avrebbe piena libertà di muoversi sul territorio.

Va bene così? Si vuole il FAR WEST?

Senza voler mancare di rispetto all’Autorità Giudiziaria, è doveroso interrogarsi sul perché non sia stato predisposto un sistema di controllo più stringente per un soggetto al centro di un’inchiesta tanto delicata e allarmante, qualora il comunicato Apas fosse confermato. La popolazione chiede protezione. E la giustizia non può, in alcun modo, permettere che un presunto colpevole possa continuare a compiere reati o – peggio – rimanere impunito grazie all’età avanzata o a vecchi vuoti normativi ora colmati con l’approvazione della nuovissima legge sulla violenza contro gli animali.

Serve una risposta netta, urgente.

Va definito un piano di controllo concreto e immediato, mentre le indagini devono procedere spedite e con la massima trasparenza. Non si tratta solo di tutelare gli animali – già questo basterebbe – ma di garantire la sicurezza di tutte le persone che hanno avuto il coraggio di denunciare, di chi ha subito minacce, e di ogni cittadino che ha diritto a sentirsi al sicuro nella propria casa o mentre porta a spasso il proprio cane.

Perché la paura, a San Marino, non può più essere la normalità.

Marco Severini
Direttore GiornaleSM