San Marino. Anche dal Ps stop alla grande ammucchiata. Intervista a Raschi: “Un governo di molte anime rischia di essere improduttivo”

Schermata 2016-08-08 alle 15.37.13Intervista al segretario del Ps Roberto Raschi che lancia l’invito al Psd alla vigilia dell’incontro interno per delineare le future alleanze: “Sono convinto che potremmo essere dalla stessa parte alle prossime elezioni, come sottoscritto nell’accordo dell’anno scorso”.

Segretario Raschi, nei giorni scorsi il Ps ha incontrato tutte le forze politiche. Che conclusioni avete tratto?

“Abbiamo avuto disponibilità da parte di tutti a discutere e valutare le varie problematiche del paese. Anche con i movimenti abbiamo avuto aperture nell’entrare nel merito degli argomenti. Certo, ci sono visioni diverse sulla politica ma abbiamo trovato convergenze sui problemi da affrontare e sul fatto di confrontarsi per risolvere”.

C’è convergenza sulle priorità da affrontare?

“Questo è lasciato alla discussione interna ai singoli partiti. Detto questo i temi più forti sono certamente lo sviluppo del paese, inteso anche come solidità del sistema finanziario, e poi il sistema sanitario”.

Nessun riferimento a Banca centrale?

“Per noi il ruolo di Banca centrale è importante per vigilare sull’operato degli istituti ma deve essere anche di stimolo per sviluppare nuovi rapporti internazionali che diano prospettive al nostro sistema bancario oggi così in difficoltà”.

Ha accennato ai problemi della sanità? Quali sono per voi i principali?

“Come Ps vogliamo mantenere questo sistema solidale creato con la legge del 1955, voluta proprio dai socialisti. Ora bisogna valutare come e dove intervenire affinché certi principi non vengano interrotti e per fare in modo che la sanità non sia solo un costo”.

D’altronde in Commissione Finanze il segretario Capicchioni ha annunciato che quello della spesa sanitaria sarà un nodo importante da sciogliere a breve.

“E sono d’accordo. Occorre entrare nel merito per capire come sostenere i servizi ed incrementare gli introiti aprendosi all’esterno. Questa è la grande sfida che attende la sanità sammarinese che in questo modo potrebbe portare linfa al paese. Ad esempio noi abbiamo un sistema farmaceutico che può alimentare ancora di più le casse dell’Iss vendendo farmaci che non sono nel prontuario italiano. Oppure si può fare in modo che il laboratorio analisi, uno dei nostri fiori all’occhiello, lavori anche per l’esterno. Poi occorre razionalizzare al meglio la struttura per ospitare professionisti esterni che vengano a sviluppare qui la propria professione. Dobbiamo inoltre fare in modo che i medici presenti in Repubblica abbiamo sempre più spazio e che possano aumentare la propria casistica e così migliorarsi e avere ancora più credito dall’esterno come sistema sanitario”.

Poi c’è il delicato capitolo delle pensioni.

“Su questo vorrei dire che non possiamo solo pensare di aumentare l’età pensionabile perché così si va ad eliminare o a ridurre il turnover con i giovani lavoratori. Occorre sedersi al lavoro e ragionare bene sul da farsi. Poi a proposito di lavoro occorre avere un paese che sia accattivante verso l’esterno in modo da accogliere investimenti e così posti di lavoro”.

Passiamo al capitolo elezioni. Il Ps è forse la forza politica che da più tempo ha indicato la propria intenzione di coalizzarsi con le forze più rappresentative. Come sta andando avanti il progetto?

“Sono anni che il Ps si sta confrontando con i partiti tradizionali. Attualmente abbiamo un rapporto con la Dc che sta andando avanti ed è sempre più solido con l’intento di creare una coalizione per la prossima legislatura intervenendo sulle problematiche del paese per metterlo in sicurezza.
Accanto a questo c’è tutto il lavoro fatto con il Psd che ha visto nel luglio 2015 la firma di un accordo di collaborazione. Sono convinto che questo accordo possa far sì che i due partiti siano dalla stessa parte per una possibile coalizione alle prossime elezioni. Questo a nostro avviso può essere il nucleo centrale di una coalizione solida, non solo nei numeri, per la prossima legislatura”.

Però il Psd non ha ancora sciolto il nodo delle alleanze. Cosa farete se questa sera (vedi articolo a pagina 6) dovesse prevalere la linea di una coalizione diversa?

“Ne prenderemo atto e ci muoveremo di conseguenza. Da parte mia credo che una coalizione come quella che proponiamo possa dare risposte importanti di responsabilità per il futuro del paese che ha bisogno di scelte delicate. Dall’altra parte un governo composto da molte anime rischia di essere improduttivo come dimostrato con gli ultimi governi.
Credo che mettere insieme le anime socialiste, democratiche e cattoliche sia una buona risposta a tutto ciò che ci circonda. Le scelte che ci attendono sono difficili e coraggiose e devono essere lungimiranti per il futuro del paese. Per questo motivo è necessaria una classe dirigente con esperienza di governo seppur con il necessario rinnovamento. Non possiamo permetterci una politica capace solo di urlare o di governare con facili slogan ma dobbiamo essere responsabili e costruttivi”.

Restando nell’area socialista, come sono i rapporti con Augusto Casali e Nuova San Marino? Ci sono i margini perché siate nella stessa coalizione?

“I rapporti sono buoni, con un continuo confronto. Di fatto Casali fa parte del gruppo consigliare socialista e questa cosa fa piacere, a me personalmente e politicamente. Con lui e con il suo laboratorio stiamo discutendo anche in ottica elettorale”.

E con Denise Bronzetti?

“Posso dire che esiste un buon rapporto personale da tanti anni. Anche parlando di politica c’è una buona sintesi su possibili progetti che investono il paese anche perché veniamo entrambi dalla tradizione socialista”.

Invece sembrano ormai irrimediabilmente compromessi i rapporti con Ssd.

“Come ho già avuto modo di dire durante la conferenza programmatica del Ps del 9 giugno, la gattina frettolosa ha fatto i gattini ciechi. Questa non doveva essere la sintesi. Il progetto del Tavolo riformista partiva da una elaborazione di progetti per dare risposte alle problematiche del paese nel rispetto delle proprie identità. È stato frettoloso creare una lista unica. Lo dimostra anche il fatto che questo progetto è andato in piena fibrillazione proprio l’indomani dell’uscita del Ps del 25 marzo. Detto questo credo che con i singoli partiti di questa area ci si possa confrontare partendo proprio dagli elaborati sui quali anche il Ps ha lavorato”. La Tribuna