San Marino. ANCORA SU ROVERETA 1957, Enzo Colombini di Sinistra Unita

enzo colombiniANCORA SU ROVERETA 1957

Ho letto su “Tribuna” l’opinione dell’Avv. Luigi Lonfernini, piuttosto critico sulla divulgazione dei documenti provenienti dall’archivio della CIA, desecretati  dall’amministrazione Clinton, inerenti i fatti di Rovereta del ’57.

Convengo con Lonfernini quando sostiene che la lettura dei documenti non possa essere decontestualizzata dal momento storico, sociale e del contesto politico internazionale, ma non per questo possono essere taciuti o mistificati.

Anzi, dobbiamo ringraziare “gli amici della Casa del Popolo” prima e l’Associazione “La Quarta Torre”, che hanno pubblicato documenti storici che hanno il merito di strappare il velo sui sospetti che per troppi anni hanno avvelenato i rapporti politici e sociali sammarinesi.

Mi lascia molto perplesso la contestualizzazione storica esposta nell’articolo, che pare finalizzata a giustificare i gravissimi comportamenti attuati dai dirigenti democristiani di allora.

La tesi dall’Avv. Lonfernini  è, se posso semplificare: c’era in atto una guerra vera e propria, seppur fredda, tra “Bene” e “Male”, che si combatteva senza esclusione di colpi; la D.C. sammarinese era ovviamente dalla parte dei buoni.

Il regime sovietico non era certo la parte giusta, ma vorrei ricordare all’Avv. Lonfernini che la parte che ha cospirato con i nostrani patrioti democristiani era quella che sosteneva le feroci e sanguinarie dittature sudamericane e dell’America Latina, era quella parte che faceva sparare sugli operai che manifestavano nelle Piazze italiane.

Sono convinto, per quanto conosco la storia dei partiti storici della sinistra sammarinese e del movimento operaio, che San Marino non rappresentasse nessun pericolo rosso nemmeno allora.

Esisteva forse solo nelle fantasie e nella voglia di Governo dei democristiani locali e nella raffigurazione caricaturale che faceva del comunismo nella propaganda politica.

Molto probabilmente l’interesse strategico e politico per San Marino da parte delle superpotenze aveva una valenza puramente ed unicamente simbolica.

La verità può essere spiacevole, ma i documenti americani desecretati provano che alcuni esponenti democristiani locali, d’intesa con l’Amministrazione statunitense ed il Governo italiano, si sono prodigati con tutti i mezzi, democratici e non democratici, leciti e non leciti, per rovesciare il legittimo governo democraticamente eletto a San Marino.

L’accerchiamento del territorio sammarinese e il blocco cui è stato sottoposto il nostro Paese (è stato impedito persino l’ingresso di medicinali necessari al nostro sistema sanitario) è stato chiesto e voluto da San Marino e preordinato in tanti incontri segreti con rappresentanti di Paesi stranieri (Diplomatici, agenti della CIA, Sottosegretari del Governo italiano).

Quando alcuni cittadini cospirano con i servizi segreti e potenze straniere per sovvertire un ordine democraticamente costituito, si definisce alto tradimento.

Lasciamo pure riposare in pace i protagonisti di quella brutta pagina della nostra storia, guardiamo avanti, ma senza nascondere o mistificare la realtà e soprattutto senza velleità giustificatorie e di autoassoluzione.

Dalla storia dobbiamo trarre insegnamento per non rifare gli stessi sbagli.

Ritengo alquanto pericoloso giustificare il ricorso a qualsiasi mezzo per vincere le sfide politiche. Se la rapportiamo ai nostri giorni ed alla cronaca giudiziaria: perché non legittimare anche la costituzione di fondi occulti per finanziare i partiti “giusti” per organizzare ad esempio i voli per il voto dei cittadini residenti all’estero e per il voto di scambio? Non sono forse anch’esse iniziative utili per vincere le elezioni e tenere lontane dal Governo quelle forze ostili alla ragion di Stato rappresentata dalla parte democristiana?

Enzo Colombini

Sinistra Unita